TELEFONIA: denuncia ad Agcm e Agcom per fattura a 28 giorni
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Le compagnie telefoniche tornano alla fatturazione mensile, ma aumentano le tariffe dell’8,6%. UNC presenta un esposto.
Roma, 22 gennaio 2018 – L’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di presentare un esposto all’Autorità della Concorrenza e a quella delle Comunicazioni contro gli operatori telefonici che, tornando alla fatturazione mensile, hanno comunicato l’aumento dell’8,6% dell’abbonamento mobile e di rete fissa, non informando adeguatamente e correttamente i propri clienti privati.
Negli sms inviati, infatti, non si riportano informazioni esaustive rispetto al diritto del consumatore di poter recedere senza alcuna spesa, ma si rimanda ad una chiamata o al sito per i dettagli relativi al recesso.
Inoltre si sostengono due cose in quelle informative: che “la spesa complessiva annuale non cambia” (“pur mantenendo invariata la spesa annuale” oppure “le modifiche non prevedono variazioni di spesa annua”) e che l’aumento è una diretta conseguenza della legge e non una scelta autonoma delle società (“Ai sensi della Legge 4 dicembre 2017, n.172 … ” oppure “in ottemperanza alle nuove disposizioni previste dalla Legge 172/17 del 4 dicembre scorso“).
“Far credere che nulla cambia per il cliente e che si tratta di una semplice modifica tecnica legata ad un cambio della legge può indurre in errore il consumatore, falsando il suo comportamento economico, facendogli prendere una decisione che altrimenti non avrebbe preso: restare abbonato a quella società invece che recedere e passare ad altro operatore” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Se, infatti, fosse una modifica prevista dalla legge, inutile cambiare operatore, dato che per tutti sarebbe la stessa identica cosa. Il combinato disposto delle due frasi, insomma, la spesa non cambia e la modifica dipende dalla legge, può indurre in errore, specie se si considera che non tutti conoscono la vicenda, come è iniziata e da dove scaturisce la legge. Da qui l’esposto contro questi operatori, in cui ipotizziamo anche l’ingannevolezza del messaggio e la scorrettezza della pratica commerciale” conclude Dona.
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