Esposto all’Antitrust e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per la difficoltà a effettuare la portabilità del numero di telefono mobile.
Roma, 7 dicembre 2022 – L’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in relazione a numerose segnalazioni di consumatori che lamentano difficoltà a effettuare la portabilità del numero di telefono mobile, dopo che la Delibera n. 86/21/CIR, che modifica la procedura, è diventata operativa, lo scorso 15 novembre 2022.
La delibera ha la sacrosanta finalità di aumentare la sicurezza nei casi di sostituzione della sim, per bloccare eventuali fenomeni fraudolenti associati ai casi di Sim swap, di sostituzione della Sim. Si tratta di arginare le truffe informatiche che mirano a sostituire la scheda telefonica sim di un utente, un furto d’identità che consente al malintenzionato di entrare in possesso di dati riservati e di credenziali che poi gli consentono, ad esempio, di fare operazioni bancarie, come i bonifici.
Il problema è che, anche per come viene applicata da alcune compagnie telefoniche, la delibera sta ostacolando i consumatori, privandoli dell’altrettanto intoccabile diritto di poter cambiare liberamente il fornitore dei servizi di telefonia mobile mantenendo il proprio numero.
E’ fondamentale conciliare le esigenze di sicurezza con la salvaguardia del diritto del cliente di poter passare a un nuovo operatore, aderendo così a un’offerta più vantaggiosa, risparmiando. La mobilità dei clienti è uno dei principali presupposti per un’effettiva concorrenza nel settore.
L’associazione, quindi, chiede alle due Authority sia una revisione della normativa di settore sia di accertare se via sia da parte delle compagnie telefoniche una corretta applicazione delle disposizioni vigenti o non invece, da parte di alcune di esse, pratiche scorrette mirate a ostacolare il passaggio della clientela verso altri operatori.
Il caso riguarda i consumatori che non sono titolari della sim, ad esempio perché intestata a un genitore o a un parente, ma sono i reali utilizzatori del numero. Il codice fiscale del soggetto fa la richiesta, quindi, differisce da quello che risulta titolare ed è inserito nei sistemi.
In questi casi, per poter cambiare operatore e scegliere la tariffa che preferiscono, devono affrontare una procedura che cambia a seconda della compagnia e, spesso, incorrono in un rigetto della richiesta, con la motivazione che il subentro non è possibile per ragioni tecniche o perché addirittura non previsto.
Alcuni operatori non consentono la possibilità di richiedere il subentro online o tramite l’Area Personale. Molti call center rispondono che è necessario rivolgersi ai punti vendita, che però non sempre sono in grado di portare a termine il processo o di fornire le istruzioni necessarie. Il consumatore talvolta non ha nemmeno la possibilità di procedere con la richiesta. In alcuni casi le compagnie non prevedono proprio la possibilità di subentro nelle utenze mobili. Problemi si verificano anche per chi è privo di un codice fiscale italiano.