Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
Roma, 23 ottobre –“Chiamate indesiderate a tutte le ore e marketing telefonico aggressivo: il diritto dei consumatori alla privacy potrebbe non essere più tutelato a causa di provvedimento in discussione in Commissione Affari Costituzionali del Senato. A denunciarlo sono le Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adusbef, Assortenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino e la nostra Unione Nazionale Consumatori) che chiedono al Governo di ritirare la proposta avanzata dal senatore Malan, relatore al Dl di conversione del decreto salva infrazioni comunitarie.
Nell’emendamento presentato da Malan, si proroga di circa due anni il famigerato emendamento "Fleres" , che ha sospeso fino al 31/12/2009 la normativa sulla privacy, consentendo alle società di teleselling di utilizzare ai fini di comunicazioni commerciali i dati in deroga alla normativa sulla privacy (senza cioè il necessario consenso preventivo ed esplicito degli utenti).
"Non solo. L’emendamento chiede anche l’introduzione del sistema dell’opt-out per l’utilizzo dei dati personali degli utenti ai fini di comunicazioni commerciali, ossia il cliente potrà segnalare la volontà di non voler ricevere telefonate commerciali sul numero di cui è intestatario in un registro pubblico delle opposizioni gestito dal Garante della Privacy".
"Se dovesse passare l’emendamento del Senatore Malan – spiegano le Associazioni dei consumatori – si rischia un vero e proprio far-west nel telemarketing a danno dei cittadini: il cliente dovrebbe infatti esprimere il proprio consenso a essere escluso dagli elenchi (sistema opt-out), anziché, come succede oggi, ad apparire sugli elenchi. Quest’ultimo sistema – opt in – è adottato dalla maggior parte dei paesi europei, proprio perché è considerato il meccanismo che garantisce il maggiore livello di tutela dei diritti dei consumatori".
Roma, 23 ottobre 2009