TRASPORTI: Autorità, su Uber servono norme, non aule tribunale
Comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori
Il commento dell’Unc alla relazione annuale dell’Autorità dei Trasporti: il Parlamento rimetta il capitolo taxi nel DDL Concorrenza.
Roma, 15 luglio 2015 – “Il presidente dell’Autorità dei trasporti, Andrea Camanzi, nella relazione annuale, ha dichiarato che nel settore taxi, Ncc e piattaforme di servizi tecnologici per la mobilità è auspicabile “che il legislatore si faccia quanto prima carico delle necessarie riforme nel convincimento che problemi di policy come questo non possano essere risolti nelle aule di tribunale”.
“Giustissime le dichiarazioni di Camanzi. Da tempo chiediamo al Parlamento di reintrodurre nel ddl concorrenza il capitolo sul trasporto pubblico non di linea, accantonato per l’opposizione dei tassisti, accogliendo le proposte formulate dall’Authority” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Le sentenze contro Uber-pop rappresentano un’entrata a gamba tesa sulla materia. I giudici non possono bloccare il nuovo che avanza, ostinandosi a inquadrare Uber nelle norme attuali, che prevedono solo taxi o NCC. Uber, come chiarito dall’Authority, è una terza formula di trasporto non di linea, che rientra nei servizi tecnologici per la mobilità. Se stabiliamo che tutto quanto non è esplicitamente previsto da una legge è illegale o non esiste, allora andiamo male! Vuol dire bloccare ogni innovazione. Se poi le norme sono antidiluviane, come in questo caso, allora è ancora peggio! Il vuoto normativo va urgentemente colmato dal Parlamento, non a suon di sentenze” ha concluso Dona.