TRASPORTI: Ryanair, Corte Ue conferma la condanna Antitrust
Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori
Giustizia troppo lenta. Corte Ue conferma condanna Antitrust italiano del 2011 contro la compagnia aerea.
Roma, 23 aprile 2020 – “Finalmente. E’ incredibile che questa vicenda si stia trascinando dal 2011. Una giustizia così lenta equivale ad una negata giustizia” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la sentenza della Corte di giustizia Ue, che si è pronunciata contro il ricorso di Ryanair e ha confermato la condanna dell’Antitrust.
“Fino a che le sanzioni comminate dalle Authority sono inferiori all’illecito guadagno e, anche quando vengono comminate, passano anni prima che la vicenda si possa definitivamente chiudere, è chiaro che i diritti dei consumatori verranno calpestati da chi attua pratiche commerciali scorrette. Basti pensare alla vicenda delle bollette telefoniche da 28 giorni ” prosegue Dona.
“Nel caso di Ryanair, poi, se si va sul motore di ricerca dei bollettini settimanali dell’Antitrust, appaiono 28 risultati. Si tratta di una delle aziende di trasporti aerei che ha avuto tra le maggiori sanzioni per le violazioni delle regole di tutela degli utenti e che si è dimostrata fino ad oggi refrattaria a concetti di trasparenza verso i consumatori” conclude Dona.
Per la Corte di giustizia Ue, che ha confermato la condanna dell’Antitrust che aveva multato Ryanair per pratica commerciale sleale, avendo pubblicato sul proprio sito prezzi incompleti di alcuni dati, le compagnie aeree devono indicare chiaramente, sin dalla pubblicazione delle loro offerte su internet, l’Iva applicata ai voli nazionali e le tariffe per il pagamento con carta di credito e gli oneri per il check-in, qualora non sia proposta alcuna modalità alternativa gratuita.
Nel 2011, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato italiana aveva contestato a Ryanair di aver pubblicato sul proprio sito dei prezzi che non indicavano, sin dalla loro prima visualizzazione, l’importo dell’Iva per i voli nazionali, gli oneri di web check-in e le tariffe applicate in caso di pagamento con una carta di credito diversa da quella prescelta da Ryanair. Secondo l’Antitrust, tali costi erano inevitabili e prevedibili, pertanto il consumatore avrebbe dovuto esserne informato fin da subito, ancor prima di avviare il processo di prenotazione. Da qui la multa contro Ryanair per pratica commerciale sleale. Il ricorso della compagnia aerea davanti al Tar italiano è stato respinto in primo grado, così Ryanair ha fatto appello davanti al Consiglio di Stato. Quest’ultimo ha quindi chiesto chiarimenti alla Corte di giustizia Ue che, nella sentenza odierna, ha stabilito che tutti i costi ritenuti inevitabili e prevedibili per il consumatore debbano essere indicati fin da subito in modo trasparente dalla compagnia aerea. Fra i costi inevitabili rientrano quindi anche gli oneri di check-in, qualora non esista una modalità gratuita offerta dal vettore aereo, l’Iva applicata ai voli nazionali e le tariffe applicate per il pagamento con una carta di credito diversa da quella prescelta dal vettore aereo. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, secondo i giudici l’apparente scelta lasciata ai consumatori (utilizzare o meno la carta di credito scelta dalla compagnia) dipende in realtà da una condizione imposta dallo stesso vettore aereo, con la conseguenza che la gratuità del servizio è riservata a una cerchia ristretta di consumatori privilegiati.