Unc è pronta a denunciare all’Antitrust ogni speculazione sui prezzi come fatto in occasione della pandemia.
Roma, 2 marzo 2022 – “In questo grave momento bisognerebbe dimostrare serietà e non speculare, cogliendo l’occasione per rialzare i prezzi o per annunciare rincari finora inesistenti, anche perché le aspettative di inflazione creano inflazione. Vigileremo su ogni aumento ingiustificato, pronti a denunciarlo all’Antitrust come abbiamo fatto in occasione della pandemia per i prezzi delle mascherine” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“E’ ovvio che all’inizio i mercati reagiscano con esplosioni delle quotazioni internazionali, dal gas al petrolio fino al grano, ma non è il dato di 4 o 5 giorni che potrà determinare incrementi dei prezzi per i consumatori. Bisogna, quindi, attendere l’evoluzione della situazione. Inoltre, prima che le eventuali mancate importazioni delle materie prime dalla Russia e dall’Ucraina possono ripercuotersi sui prezzi finali di vendita dei prodotti trasformati serve tempo” prosegue Dona. “Infine, la materia prima incide solitamente in minima parte sul prezzo finale di vendita. Per quanto riguarda la pasta, ad esempio, incide per meno del 25%. Questo vuol dire, ad esempio, che per avere un aumento della pasta del 20 o del 30%, il prezzo del grano dovrebbe salire, rispettivamente, dell’80 e del 120%. Inaccettabile, quindi, che i produttori di pasta o i distributori, che hanno già rialzato i prezzi del 12,5% da gennaio 2021 a gennaio 2022, mettano già avanti le mani per altri rincari. Se a questo si aggiunge che la pasta si fa con il frumento duro fino e non con il grano tenero che si importa dall’Ucraina, ecco che il quadro si completa” conclude Dona.