E voi lo sapevate che anche per i cosmetici arrivano le informazioni di sostenibilità sugli imballaggi?
Gli imballaggi costituiscono la maggior parte dei rifiuti urbani
Sapevate che il 55% dei rifiuti urbani è costituito da imballaggi? (dati da ISPRA). Le nostre azioni, tuttavia, possono giocare un ruolo significativo nel ridurre l’impatto di tali rifiuti sull’ambiente. Secondo i dati del CONAI per il 2021, considerando recupero, riciclo e impatto economico complessivo, la gestione degli imballaggi in Italia ha generato un beneficio economico di oltre 1 miliardo e 525 milioni di euro. Dal punto di vista ambientale, ciò ha corrisposto a una riduzione di 4,7 milioni di tonnellate di CO2 (paragonabili a circa 11 mila voli Roma/New York, andata e ritorno), equivalente a un valore di 276 milioni di euro.
È evidente che promuovere le tre R dell’economia circolare (Riduzione, Riuso, Riciclo) è vantaggioso sia per l’ambiente che per il portafoglio, creando un circolo virtuoso in cui aziende, istituzioni e consumatori svolgono un ruolo cruciale.
In merito alla normativa sull’etichettatura ambientale, già affrontata in un episodio di Scontrini, va sottolineato che entrata in vigore a gennaio 2023, ha coinvolto diversi tipi di imballaggi, compresi quelli cosmetici. Nel corso di oltre dodici mesi, le aziende hanno sviluppato modalità appropriate per comunicare in modo chiaro e immediato le informazioni necessarie ai consumatori, sia attraverso la confezione dei prodotti che mediante strumenti digitali come siti, app e codici QR.
Concretamente, ciò si traduce in un’etichetta che, per ogni componente (ad esempio, bottiglia e tappo), include il codice del materiale (che indica il tipo di materiale dell’imballaggio), le istruzioni per la raccolta (ad esempio, carta, plastica, metallo) e altre indicazioni utili per adottare comportamenti più sostenibili.
Le informazioni di sostenibilità ci proteggono dagli errori
Immaginate di aver terminato il vostro deodorante: basta leggere l’etichetta per sapere come smaltirlo correttamente. Ad esempio, la bomboletta con il codice FE 40 dovrebbe essere conferita nella raccolta del metallo, mentre il tappo con il codice PP 5 dovrebbe essere conferito nella raccolta della plastica.
Queste informazioni ci proteggono da possibili errori, spesso commessi in buona fede, e ci aiutano a gestire correttamente i rifiuti derivanti dagli imballaggi. L’etichettatura ambientale può essere presente sulla confezione o resa accessibile attraverso strumenti digitali come QR-code, app e siti web.
In sintesi, l’entrata in vigore della normativa sull’etichettatura ambientale ha non solo favorito la sostenibilità ambientale ma ha anche consentito alle aziende di comunicare in modo trasparente il loro impegno. È fondamentale, tuttavia, che tale comunicazione sia autentica, evitando il rischio di greenwashing. Siete consapevoli di come l’etichetta può contribuire a una maggiore sostenibilità e trasparenza?
Per conoscere gli altri consigli e sapere come far valere i tuoi diritti ascolta: Anche per i cosmetici arrivano le informazioni di sostenibilità sugli imballaggi
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 21 febbraio 2024