E voi lo sapevate che arriva il carrello tricolore, ma serve a poco contro l’inflazione
Il simbolo degli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa del cd trimestre ‘anti-inflazione’
Un carrello tricolore arriva sugli scaffali di supermercati, negozi e farmacie. E’ il simbolo che troveremo da ottobre a dicembre sulla porta degli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa del cd trimestre ‘anti-inflazione’ promosso dal Governo per aiutare i consumatori ad acquistare prodotti di prima necessità a prezzi contenuti: dovrebbero essere oltre 23mila i punti vendita aderenti che in tutta Italia.
Ora è chiaro che bisogna far qualcosa per aiutare le famiglie in difficoltà davanti alla spesa alimentare, ma dobbiamo chiederci se questa sia strada giusta: non è facile esprimere un giudizio circostanziato perché non è disponibile il testo del protocollo siglato con le catene dei supermercati e le farmacie. Tuttavia, a giudicare dalla bozza circolata a luglio, si tratterebbe di un generico impegno a non aumentare i prezzi su un limitato elenco di prodotti (restano esclusi, ad esempio, non solo frutta e verdura, ma anche la carne).
Cosa può fare il Governo?
A dir la verità, il Governo non ha molti strumenti per ordinare di abbassare i prezzi ed era scontato che le velleità di calmierare i prezzi (ispirate da un analogo trimestre anti-inflazione francese) potessero scontrarsi contro la libertà dei prezzi. E così sui tanti tavoli organizzati da luglio con la filiera è rimasta solo l’arma spuntata della moral suasion. E non a caso, l’industria alimentare, con pochissime eccezioni, si è limitata a una dichiarazione di intenti, giusto per evitare di fare una figuraccia davanti ai cittadini.
Il risultato è che nella maggior parte dei supermercati d’Italia, i prodotti a prezzi congelati sono solo quelli “a marchio del distributore”, cioè quelli dove le catene hanno il controllo della filiera e la possibilità di gestire in autonomia i prezzi. Non tutto, in ogni caso: restano fuori i freschi — frutta, carne e pesce — perché i loro prezzi sono troppo variabili. E altri prodotti come l’olio, su cui anche le catene più volenterose non possono mettere argini: il raccolto è stato brutto, i prezzi saliranno.
In Italia l’impatto sulle famiglie sarà praticamente nullo
Insomma, mentre in Francia il governo annuncia che nel 2024 le imprese bloccheranno i prezzi di 5 mila prodotti, l’effetto finale del patto anti-inflazione italiano, tra sconti e rincari evitati nei prossimi mesi, da noi l’impatto sulle famiglie sarà praticamente nullo!
Questo non vuol dire che i prezzi non scenderanno e le famiglie non risparmieranno. Da mesi stiamo già assistendo da novembre a una lenta riduzione dei prezzi, sia per inflazione generale, che per carrello che per prodotti alimentari e tutti prevedevano già ulteriori cali. Ma questi cali non saranno attribuibili al trimestre anti-inflazione ma al fatto che da mesi sono venute meno le ragioni dei loro aumenti, come per la pasta il calo del prezzo del frumento duro, l’energia che non costa più come lo scorso anno e poi c’è l’effetto delle politiche di aumento dei tassi di interesse della Bce.
Ci sarà poi un effetto ottico, quando partirà il PATTO, dovuto al fatto che a ottobre e novembre 2022 c’era stato il picco dell’inflazione (+11,8%): quindi è ovvio che il confronto con i prezzi di un anno fa sarà ottimo e questo consentirà forse a qualcuno di cantare vittoria ma sarà solo un miraggio.
Anche perché poi, se ci pensiamo un secondo, la dimostrazione dell’irrilevanza di questa iniziativa è anche logica: la grande distribuzione ha più volte dichiarato negli ultimi mesi che hanno fatto tutto il possibile per contenere i prezzi, riducendo i loro margini di profitto etc etc. Ora, al di là del fatto che non è detto che sia vero, la domanda è: ma allora cosa potete fare di più adesso? Se potete fare di più adesso, perché non lo avete fatto prima? Possiamo affermare che gli ordini della pasta siano fatti con una così breve tempistica e non avete contratti già in essere?
Quali sarebbero le misure realmente efficaci?
La verità è che la grande distribuzione, come ha già onestamente ammesso, aveva già deciso tutte le offerte promozionali da fare da qui a Natale, ben prima della firma del patto… .C’è da sperare che il carrellino tricolore restituisca un po’ di fiducia, anche se volendo davvero aiutare le famiglie servirebbero misure che riteniamo assai più efficaci:
- Rimodulare l’Iva sui generi di consumo fondamentali, sgravandoli in parte e alcuni del tutto, almeno temporaneamente.
- Reintrodurre per almeno sei mesi lo sgravio delle accise e degli oneri parafiscali sui carburanti e sull’energia elettrica e il gas, utilizzando allo scopo il maggior gettito Iva generato da essi in questi mesi.
- Difendere il potere d’acquisto dei redditi fissi, detassando il lavoro e rivalutando equamente le pensioni
Per conoscere gli altri consigli e sapere come far valere i tuoi diritti ascolta: Arriva il carrello tricolore, ma serve a poco contro l’inflazione
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 04 ottobre 2023