E voi lo sapevate cosa sta facendo il Governo sul caro-carburante?
La benzina aumenta, come difendersi?
Oggi parliamo degli aumenti di benzina e gasolio perchè in questi casi, tutti si chiedono come difendersi e che ruolo abbiano le speculazioni. Al riguardo c’è un’indagine della Guardia di Finanza voluta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, aspettiamo di vedere i primi risultati… Il problema è che fu aperta una indagine anche a marzo 2022, ma tuttora non se ne conoscono gli esiti! E’ un cinema già visto!
Ed invece, le ragioni degli aumenti sono chiare: il Governo ha deciso di aumentare le tasse agli italiani, prima alzando le accise di 10 cent (12,2 cent al litro con Iva) a partire dal 1° dicembre (il provvedimento del Governo Draghi scadeva il 31 dicembre) e poi non rinnovando dal 1° gennaio lo sconto rimasto di 15 cent (18,3 cent al litro con Iva). Se consideriamo i 25 cent validi fino al 30 novembre, una stangata pari a 15 euro e 25 cent per un pieno di 50 litri, che significa 366 euro all’anno per una famiglia che faccia due pieni al mese.
Tuttavia, invece di riconoscere l’errore e ripristinare il taglio delle accise, magari parziale visto che 1 miliardo al mese in questo momento non c’è, avendo deciso in manovra di distrarre quei soldi per fare altro, si interviene sulla trasparenza. Ovviamente, occupandomi di consumatori, sono favorevole ad aumentare la trasparenza. Ma farei notare che sui prezzi già oggi è obbligatorio sia esporli al pubblico, sia comunicarli al Ministero: è vero che attualmente questa informativa è settimanale, ma va fatta sempre per tutte le variazioni in aumento e in modo contestuale all’applicazione. Insomma, non siamo contrari a farla fare giornalmente, ma appare più una complicazione burocratica che una soluzione.
Il Governo vuole imporre l’obbligo del prezzo medio
Anche perchè, per il caro-carburante, il Governo vuole imporre l’obbligo di esporre il prezzo medio: ora dovremmo valutare meglio: se da un lato può scoraggiare i cattivi ad abbassare il prezzo, può anche incentivare i buoni ad allinearsi al prezzo medio, alzandolo, oltre a favorire accordi collusivi. Va tenuto presente, poi, che la distribuzione dei prezzi è asimmetrica e maggiormente concentrata sui valori più bassi della scala…
Tradotto vuol dire che sono di più i distributori virtuosi rispetto a quelli scorretti, che, quindi, potrebbero decidere di diventare un po’ meno buoni di prima.
Puoi anche ascoltare questo testo qui: Cosa sta facendo il Governo sul caro-carburante
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 18 gennaio 2023