E voi lo sapevate che si parla di marketing ambientale delle compagnie aeree?
Oggi parliamo del sospetto di greenwashing nel settore del trasporto aereo
Non c’è settore della produzione o dei servizi che non cerchi di accattivarsi la simpatia del consumatore intestandosi nobili iniziative nel campo ambientale. Ne ho parlato anche in passato, perché il greenwashing è una costante minaccia per la trasparenza delle comunicazioni commerciali rivolte ai consumatori. E lo credo bene: tutte le ricerche confermano quanto il consumatore sia sensibile verso aziende che sbandierano il loro impegno green.
A questa corsa green sembra abbiano intenzione di partecipare anche le compagnie aeree. C’era da aspettarselo considerato che il trasporto aereo è notoriamente una attività assai inquinante. Eppure non mancano messaggi pubblicitari che parlano di “carburanti per l’aviazione sostenibile”, o che annunciano di compensare le emissioni di CO2 di un volo con progetti per il clima.
E’ legittimo questo marketing ambientale senza prove scientifiche?
Ed allora dobbiamo chiederci se sia legittimo tutto questo marketing ambientale senza fornire prove scientifiche: la risposta arriverà a breve, grazie ad un’azione lanciata dalla Commissione europea insieme alle Autorità nazionali per la tutela dei consumatori appartenenti alla rete di cooperazione per la tutela dei consumatori. Azione che ha per destinatarie 20 compagnie aeree sulle quale si indagherà per potenziale greenwashing.
Tutto ha avuto inizio con l’invio di una formale richiesta di chiarimenti nella quale si individuano diversi tipi di asserzioni ambientali potenzialmente ingannevoli con conseguente invito alle compagnie ad allineare entro 30 giorni le loro pratiche alle norme europee in materia di tutela dei consumatori.
Vi riporto le parole di Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la trasparenza: «Sempre più viaggiatori hanno a cuore l’impronta ambientale e scelgono prodotti e servizi con migliori prestazioni ambientali. Questi consumatori meritano risposte accurate e scientifiche, non asserzioni vaghe o false. La Commissione è fermamente determinata a dotare i consumatori dei mezzi per la transizione verde e a lottare contro il greenwashing. Ci aspettiamo che le compagnie aeree, così come qualsiasi altro operatore del settore, facciano un uso responsabile delle asserzioni ambientali».
Si teme che le pratiche commerciali siano scorrette
In particolare è interessante osservare che la rete delle Autorità di tutela dei consumatori – in particolare quelle olandese, norvegesi e spagnola – si sono concentrate sulle affermazioni delle compagnie aeree secondo cui le emissioni di CO2 generate da un volo potrebbero essere compensate mediante progetti per il clima o l’uso di combustibili sostenibili, ai quali i consumatori potrebbero contribuire pagando un supplemento tariffario. Le autorità temono che le pratiche individuate possano essere considerate pratiche commerciali sleali!
Le compagnie aeree dovranno chiarire se queste asserzioni possono essere suffragate da solide prove scientifiche, a cominciare dall’espressione “carburanti per l’aviazione sostenibili”! E’ possibile esprimersi in questi termini senza dimostrarne l’impatto ambientale e senza un sistema di monitoraggio indipendente?
Ed ancora: pensiamo a quando si offre al consumatore una calcolatrice per quantificare le emissioni di gas serra di un volo senza prove sull’affidabilità del calcolo o il confronto di emissioni di diversi voli senza dire su cosa ci si basa per paragonare i numeri. Proprio su queste pratiche l’Europa attende risposte chiare dalle compagne, così come sul diffuso utilizzo delle parole “verde”, “sostenibile” o “responsabile”, fatto spesso in modo assoluto e poco verificabile.
E ora le compagnie aeree dovranno rispondere sul marketing ambientale
E ora? Le compagnie dovranno inviare entro 30 giorni una risposta che illustri le misure proposte per “dissipare le preoccupazioni derivanti dalle loro asserzioni di marketing ambientale ai sensi del diritto dell’UE in materia di tutela dei consumatori”. In assenza di rosposte convincenti da parte delle compagnie, le Autorità a tutela dei consumatori potranno decidere di adottare misure di esecuzione, anche di tipo sanzionatorio. Ma già aver alzato il velo su una nuova (possibile) forma di marketing scorretto aiuta ad accrescere la sensibilità dei consumatori, così necessaria quando si parla di temi ambientali.
Per conoscere gli altri consigli e sapere come far valere i tuoi diritti ascolta:
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 15 maggio 2024