E voi lo sapevate cos’è la No-Buy Challenge?
Una risposta allo spreco alimentare
Oggi parliamo di spreco e social network. In occasione della Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare del 5 febbraio, vi racconto come un trend nato su TikTok può rivoluzionare il modo in cui riempiamo (e svuotiamo) i nostri frigoriferi.
Dalle origini del No-Buy Challenge allo spreco domestico
Si chiama No-Buy Challenge, ed è nata quasi per gioco come una sfida contro lo shopping compulsivo di vestiti e trucchi. Ma poi qualcuno ha guardato nella propria dispensa e ha fatto due conti: nelle case degli italiani buttiamo nella pattumiera alimenti per circa 6 miliardi di euro ogni anno. Come se ogni famiglia gettasse via uno stipendio intero. Non serve diventare talebani del risparmio, ma ripensare il nostro rapporto con gli acquisti può trasformare questo spreco in ricchezza. Come? Partiamo da un esperimento: aprite la vostra dispensa. Quanti pacchi di pasta aperti trovate? Quante scatole di biscotti dimenticate? Quanti barattoli di sughi pronti scaduti?
Le tre regole fondamentali
La No-Buy Challenge ci insegna tre semplici mosse:
Primo: pianificare è potere. Niente più ‘forse serve’, ‘magari lo uso’, ‘non si sa mai’. Prima di comprare, può essere utile fotografare il frigo. Vi sorprenderà quanto cibo dimenticate di avere.
Secondo: massimizzare ogni risorsa. Le nostre nonne lo chiamavano ‘cucina degli avanzi’, oggi lo chiamiamo ‘zero waste’. Le bucce diventano brodo, il pane raffermo diventa pangrattato, gli avanzi si trasformano in nuove ricette. Non è povertà, è intelligenza.
Terzo: rispettare le stagioni. Una fragola a gennaio non solo costa il triplo, ma ha anche viaggiato più di voi in vacanza. Il risultato? Sprechi soldi per un sapore che di fragola ha solo il colore.
L’impatto del No-Buy Challenge sulla ristorazione
Il bello è che questa rivoluzione sta contagiando anche i ristoranti. Menu più corti ma stagionali, porzioni che si possono scegliere, cucina creativa che usa tutto, dalla buccia al torsolo. L’alta cucina riscopre l’arte del non sprecare.
Tecnologia e sostenibilità: il futuro del No-Buy Challenge
Sarà una moda passeggera o una rivoluzione culturale? Difficile dirlo. Ma con 15 miliardi di euro di cibo buttato ogni anno tra case e filiera, forse è il momento di cercare soluzioni alternative per non sprecare. In questo la tecnologia può esserci d’aiuto: nell’ambito del progetto europeo “Scrap the Food Waste”, portato avanti da UNC insieme a Will, Università di Pollenzo e AWorld, proprio quest’ultimo partner ha creato nell’omonima app una community dedicata all’iniziativa. Qui gli utenti possono partecipare attivamente a una serie di missioni, ricevere suggerimenti pratici per la riduzione degli sprechi e acquisire una maggiore consapevolezza sul tema. La community presente nella piattaforma AWorld offre un ambiente interattivo in cui condividere progressi, accedere a contenuti educativi e monitorare i risultati individuali e collettivi, rendendo il percorso verso la sostenibilità semplice e coinvolgente. Perché alla fine è semplice: ogni volta che buttiamo del cibo, non stiamo sprecando solo risorse, ma anche i soldi che abbiamo usato per comprarlo.
Scarica l’app qui
Per saperne di più ascolta il podcast No-Buy Challenge, se la lotta allo spreco partisse da qui?
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 5 febbraio 2025
Questo contenuto è stato realizzato nell’ambito del progetto SCRAP THE FOOD WASTE.

“Finanziato dall’Unione europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono, tuttavia, solo quelli dell’autore/degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea o della Commissione Europea e di HADEA, Né L’Unione Europea né HADEA possono esserne ritenute responsabili”.