E voi lo sapevate che sulla patatina superpiccante abbiamo chiesto controlli?
Abbiamo attivato i Nas sulla patatina superpiccante
Oggi parliamo di patatine, si avete capito di chips, anzi di una in particolare perché finita recentemente agli onori (si fa per dire) della cronaca.
Grazie ad un nostro esposto il Ministero della salute ha attivato i NAS (cioè i carabinieri del nucleo Anti sofisticazioni) per verificare se è il caso che questo prodotto resti i commercio in Italia.
Ma perché mai tutto questo rumore per un semplice snack? E’ presto detto: si tratta di patatina super piccante che (sembra) portare con sé, manco a dirlo un trend sui social per il quale gli adolescenti in giro per il mondo si sfidano a chi riesce a resistere al suo sapore piccantissimo.
Ora, voglio dirlo subito: visto che ogni volta che si parla di social network, challenge e youtuber scatta la sistematica demonizzazione dell’intero ecosistema digitale, qui parliamo di un fenomeno di piccola portata che ha a che far con un prodotto alimentare venduto anche in Italia. Ma c’è da verificare, ovviamente, che non ci siano rischi per la salute. Ecco perchè abbiamo chiesto alle autorità competenti di fare tutte le verifiche del caso, anche perché la faccenda non va sottovalutata se è vero che negli Usa, per un prodotto del tutto simile (One Chip Challenge) si sospetta che i primi di settembre un ragazzino di 14 anni del Massachusetts sia morto dopo averla mangiata. Pertanto, in via precauzionale, lo stesso produttore (Paqui) l’ha ritirata dal mercato americano. E tornando in Italia, un tiktoker ha raccontato di essere finito in ospedale dopo aver ingerito la patatina ultra-piccante.
Ma di cosa si tratta concretamente?
Cominciamo dal packaging che è a forma di bara, sul fronte campeggia un peperoncino con la lingua di fuori che sputa fiamme. Ogni confezione costa quasi 10 euro (si avete capito bene) e quando si apre la scatola c’è una singola patatina, sigillata dentro una bustina. È talmente piccante che si deve maneggiare con un guanto, incluso nella confezione, prima di mangiarla. Il nome stesso del prodotto e l’azienda che la realizza invitano chi la acquista a una sfida: Hot Chip Challenge. Tradotto: vince chi resiste di più al sapore piccantissimo senza correre a bere latte, acqua o mangiare molliche di pane per attenuare il bruciore alla gola, alla bocca e allo stomaco. Tutto sembra essere concepito per attrarre i più piccoli, eppure sul retro della confezione c’è scritto: «Non è destinato ai bambini » . E ancora (rivolto a tutti): « Il consumo è a tuo rischio » .
Così lo stesso Ministero della Salute ha deciso di vederci chiaro su un prodotto che sta spopolando tra i più giovani, cercando una risposta a due quesiti. Questa patatina fa male? L’azienda che la produce può promuovere delle sfide al limite con concorsi a premi? Questo tipo di performance sono, tra l’altro, incentivate dall’azienda basata in Repubblica Ceca che sul suo sito invita i consumatori a spedire foto e video delle challenge: chi realizza le migliori clip può vincere uno smartphone: ah a proposito l’azienda produttrice ha scritto anche a me, in termini non proprio amichevoli, chiedendomi di rimuovere il video che ho postato sui miei social (vi lascio il link in descrizione).
Non lo farò, anzi: oltre all’esposto al Ministero della salute, abbiamo coinvolto anche l’Antitrust e ci aspettiamo un riscontro veloce, visto che la patatina superpiccante è in vendita anche in alcuni distributori automatici di snack, quindi di fatto accessibile a tutti. E voi lo sapevate?
Per conoscere gli altri consigli e sapere come far valere i tuoi diritti ascolta: Sulla sfida della patatina superpiccante servono controlli
Ho parlato della patatina superpiccante anche in questo video: Carabinieri dei NAS indagano sulla patatina piccantissima
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 31 ottobre 2023