Più cultura assicurativa fa bene al Paese

Massimiliano Dona
1 Ottobre 2024
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E voi lo sapevate che più cultura contro le frodi assicurative fa bene al Paese?

La cultura assicurativa come pilastro per il benessere del Paese

Questo episodio è realizzato in collaborazione con Forum ANIA-Consumatori. Oggi parliamo di assicurazioni… Voi lo sapevate che le frodi assicurative sono le seconde truffe più comuni a livello globale, dopo la frode fiscale?

Le frodi assicurative: un problema globale e comune

Eppure, alcuni credono erroneamente che presentare una richiesta di risarcimento leggermente gonfiata in caso di sinistro non sia un reato, giustificandosi con: “tanto paga l’assicurazione”. Ciò che molti sembrano non capire è che alla fine sono gli altri assicurati a pagare, sotto forma di premi più alti. Il sistema delle assicurazioni, infatti, si basa sulla mutualità: i premi pagati da tutti gli assicurati vengono utilizzati per coprire le perdite di coloro che subiscono effettivamente un danno. Quando qualcuno froda l’assicurazione, sottrae risorse destinate a chi ne ha bisogno, destabilizzando l’intero sistema.

Un problema culturale che coinvolge tutti

Il problema è soprattutto culturale perché si sottovaluta che, anche se questo tipo di truffe provengono in larga parte da malviventi e criminalità organizzata, sono alimentate anche da persone comuni, spesso per ignoranza e superficialità. Con il risultato che a pagare per questi abusi, alla fine, sono i cittadini onesti.

Assicurazione e circolazione dei veicoli non assicurati

Il fenomeno delle frodi assicurative è strettamente correlato, a livello territoriale, con quello della circolazione dei veicoli non assicurati. ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) stima che nel 2023 circa 2,8 milioni di veicoli, pari al 6% del totale dei veicoli circolanti, non possedevano una copertura assicurativa. Esiste, però, una significativa differenza tra i vari territori del Paese: rispetto all’incidenza media italiana, la percentuale superava l’8% al sud, era pressoché nella media nelle regioni centrali e inferiore (4,6%) nel nord. In tal senso, è importante sapere che, se si è coinvolti in un incidente stradale, è possibile verificare l’esistenza o meno della copertura assicurativa degli altri veicoli coinvolti nel sinistro tramite il sito web il Portale dell’Automobilista (www.ilportaledellautomobilista.it).

Cultura assicurativa e percezione delle frodi

Tornando al tema culturale, secondo un’indagine realizzata da Fondazione Ania con Ipsos, il 62% degli intervistati ritiene che non ci sia alcuna correlazione tra premio pagato e frode e solo il 50% comprende che sono gli assicurati onesti a pagare il prezzo per chi truffa le compagnie. Dal documento emerge poi che le frodi sono favorite da alcune convinzioni radicate nei cittadini: tra le cose che vengono considerate più gravi c’è “la mancata assicurazione di un veicolo”, ma si tratta di qualcosa che viene fatto con leggerezza, perché c’è la convinzione che sia difficile essere scoperti.

Le frodi assicurative non riguardano solo auto e infortuni

D’altra parte, anche se si tende a collegare il fenomeno delle frodi assicurative esclusivamente alle coperture r.c. auto e infortuni, l’utilizzo illecito delle polizze assicurative interessa tutti i rami: basti pensare all’incendio doloso di capannoni industriali o il furto di macchine operatrici, la denuncia di affondamento di imbarcazioni acquistate in leasing (e poi rivendute all’estero), la simulazione di furti d’auto e le frodi ricollegate ad attività commerciali.

Un gap culturale da colmare per combattere le frodi assicurative

Ad accomunare queste situazioni è che il frodatore comune ritiene di doversi rifare dei soldi che ha speso per assicurarsi e questo rappresenta il vero gap culturale da colmare. Le istituzioni, le forze dell’ordine, le compagnie di assicurazione, le associazioni di consumatori lavorano insieme per promuovere la cultura assicurativa e identificare e prevenire le frodi. A supporto dell’attività investigativa sono utilizzate le informazioni disponibili nelle banche dati pubbliche e di settore come l’Archivio Integrato Antifrode (AIA) gestito dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS, per maggiori informazioni www.ivass.it) con le altre banche dati esistenti. Probabilmente in futuro anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale contribuirà a migliorare l’ecosistema assicurativo, smascherando più facilmente le frodi, ma anche offrendo ai consumatori servizi personalizzati e procedimenti più snelli e veloci.

E voi lo sapevate?

Per saperne di più ascolta il podcast Quanto pesano le frodi sui costi assicurativi

Autore: Massimiliano Dona
Data: 2 ottobre 2024

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