E voi lo sapevate perché i supermercati stanno togliendo la scadenza dai prodotti?
La notizia
Oggi parliamo della data di scadenza. Perché è circolata la notizia che alcuni supermercati la stanno togliendo dai prodotti, anche se sarebbe più corretto parlare del “termine minimo di conservazione”. Ed in effetti, nel Regno Unito, alcune catene di supermercati hanno già deciso di togliere il TMC (“termine minimo di conservazione” che è cosa diversa dalla “data di scadenza”) da migliaia di prodotti freschi, soprattutto frutta e verdura preconfezionata.
Il motivo dell’iniziativa è cercare di limitare gli sprechi alimentari: quando un prodotto riporta la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”, il consumatore crede che, oltre la data indicata, il prodotto non possa essere più consumato. Ma non è una scadenza: il cosiddetto “termine minimo di conservazione” ci dice semplicemente che l’alimento puó perdere alcune caratteristiche organolettiche (profumo, gusto, sapore) ma è ancora possibile consumarlo senza che rappresenti una minaccia per la salute.
Una maggiore accortezza contro gli sprechi alimentari.
Eppure, si stima che in Europa il 10% degli sprechi alimentari derivi proprio da una scorretta lettura delle etichette e che molti consumatori e consumatrici non abbiano chiaro che il termine minimo di conservazione è una data stimata dallo stesso produttore entro la quale si mantengono al meglio le qualità del prodotto. Insomma, consumare un prodotto oltre questa data non costituisce un rischio per la salute.
Ed allora, per evitare gli sprechi, cosa fare quando un prodotto ha superato il termine minimo di conservazione? In questi casi il consumatore deve osservare con attenzione il prodotto prima di portarlo a tavola, valutandone l’aspetto, verificando l’odore, nel caso assaggiando per verificare eventuali differenze rispetto a come tipicamente si presenta il prodotto nelle condizioni ottimali. A quel punto lo si può consumare senza rischi.
Qualche esempio? possiamo stimare che il pane confezionato possa essere consumato fino a 7 giorni oltre il termine minimo di conservazione. Alcuni prodotti confezionati, come i prodotti di salumeria crudi, cotti e stagionati durano fino a 1 mese oltre il Tmc.
Dolci e biscotti confezionati, confetture e conserve, farine e cereali, pasta secca, riso, cous-cous, snack secchi dolci e salati durano fino a 1-2 mesi oltre il termine. Ma pelati e salsa di pomodoro, cetrioli, cipolle, conserve vegetali sottaceto e altri cibi in scatola possono essere consumati 3/4 mesi dopo la data indicata.
Il latte, spezie ed erbe aromatiche, salse come maionese, ketchup e senape, succhi di frutta hanno una stima di 6 mesi oltre il Tmc e ci sono prodotti che possiamo consumare fino a un anno dopo, come il caffè macinato, tè e infusi, olio, acqua in bottiglia e tonno sottolio.
Insomma conoscere il significato del Termine minimo di conservazione, ci evitare di sprecare, facendoci anche risparmiare! E voi lo sapevate?
Puoi anche ascoltare questo testo qui: Perché alcuni supermercati stanno togliendo la data di scadenza dai prodotti?
E voi lo sapevate?
Autore: Massimiliano Dona
Data: 9 novembre 2022