Plastica monouso: le nuove regole
Secondo quanto previsto dalle nuove norme entrate in vigore in Italia piatti, posate, agitatori per le bevande, aste dei palloncini e cannucce non potranno essere più prodotti in plastica monouso. È previsto inoltre lo stop alla produzione di contenitori per cibi e bevande, compresi eventuali tappi o coperchi, in polistirene espanso. Questi prodotti non potranno più essere immessi sul mercato, ne è consentita la presenza sugli scaffali italiani solo fino ad esaurimento scorte.Prodotti monouso solo se biodegradabili
Le nuove regole contenute nel Decreto legislativo n.196 del 8 novembre 2021 prevedono che possano essere venduti comunque dei prodotti in plastica monouso ma solo se realizzati con materiali biodegradabili e compostabili e se certificati conformi allo standard europeo UNI EN 13432 (se sono imballaggi) o UNI EN 14995 (se sono altri manufatti in plastica). Questi oggetti, pur se biodegradabili, dovranno avere una percentuale sempre crescente di materia prima considerata rinnovabile, nello specifico: almeno il 40 % da subito e almeno il 60 % a partire dal 1° gennaio 2024. La regolamentazione disciplina comunque le uniche occasioni in cui possano essere utilizzate confezioni in plastica monouso con materiali biodegradabili e compostabili:- se l’uso di alternative riutilizzabili non sia possibile;
- se l’impiego di questi oggetti avverrà in circuiti controllati che garantiscano il corretto smaltimento nella raccolta differenziata, ad esempio mense o ospedali;
- qualora le alternative riutilizzabili non offrano gli stessi standard igienici e di sicurezza;
- nei casi in cui è previsto l’utilizzo da parte di un gran numero di persone contemporaneamente, ad esempio durante sagre, fiere o congressi;
- e, infine, se le alternative riutilizzabili apportano un impatto ambientale peggiore rispetto a quelle biodegradabili monouso.
Bottiglie di plastica con tappo vincolato
A partire dal 3 luglio del 2024, per le bottiglie fino a 3 litri di volume, verrà introdotto l’obbligo di commercializzarle solo se il loro tappo in plastica può rimanere attaccato alla bottiglia anche dopo che la si è aperta. Nuovi standard anche per le bottiglie in PET, che dovranno contenere almeno il 25% di PET riciclato entro il 2025 fino al 30% da raggiungere a partire dal 2030.Alcune specifiche per altri prodotti
Nella normativa entrata in vigore sono stati introdotti anche degli obblighi per i prodotti per l’igiene della casa e personale come, ad esempio, le salviette umidificate o gli assorbenti. Se questo genere di prodotti è a base di fibre di plastica dovrà essere evidenziato con una specifica etichettatura da apporre sulla confezione così da sottolineare i rischi legati alla dispersione nell’ambiente, nel nostro Paese si erano già approvate alcune norme su prodotti di questo genere come quella sui cotton fioc. Alcuni prodotti di uso comune sono rimasti esclusi dalle regole introdotte: per le mascherine e i guanti, ad esempio, non sono previste norme stringenti in merito alla loro produzione. Questo è dovuto al fatto che la normativa europea sia stata varata ben prima dello scoppio della pandemia. In questo caso, quindi, spetterà al consumatore responsabile evitare di disperdere nell’ambiente questo genere di prodotti. Insomma, un piccolo passo avanti è stato fatto ma molto ancora si può fare per rendere più sostenibili le nostre abitudini: pensiamo ad esempio alla diffusione di quei prodotti di plastica che non sono monouso (quindi fuorilegge) ma utilizzabili un numero limitato di volte che certamente non contribuiscono a ridurre la quantità di plastica utilizzata. Così come confidiamo che i negozianti si attengano alla regola di vendere i prodotti di plastica monouso soltanto fino allo smaltimento delle scorte, senza trucchetti! Autore: Lorenzo CargneluttiData: 27 gennaio 2022