Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di cosa accade agli oggetti di uso quotidiano quando da utili alleati nella nostra vita di tutti i giorni si trasformano in rifiuti. Abbiamo analizzato nelle settimane passate i computer portatili e i cellulari, quindi due strumenti ad alto contenuto elettronico: ma come cambiano le cose se parliamo ad esempio di un aspirapolvere? Da quali materiali è composto e quanti e quali di essi possono essere riciclati?
Iniziamo subito col dire che più dell’ 80% dei materiali di un aspirapolvere può essere riciclato: a patto che sia correttamente conferito (alle isole ecologiche o ai negozianti) e di conseguenza trattato nella maniera consona. Quindi sì, anche quando diventa un rifiuto, l’aspirapolvere può essere “amico dell’ambiente”: ma andiamo un po’ più a fondo nella questione.
La parte del leone la fanno le plastiche, che costituiscono circa il 52% dei componenti di questo elettrodomestico. Buona parte di queste plastiche può essere riciclata, ad eccezione ad esempio di quelle che contengono ritardanti di fiamma (sostanze che servono a ridurre il rischio che un incendio accidentale si propaghi velocemente). Seguono i metalli ferrosi (26%) e i metalli non ferrosi (16%): entrambe queste categorie di componenti possono essere riciclate al 100%. Chiudono l’elenco i materiali vari (5,6%) e i rifiuti pericolosi, che si limitano a uno 0,5% e sono sostanzialmente rappresentati dai condensatori.
Perché è importante conoscere gli elettrodomestici di cui ci serviamo giorno dopo giorno? Perché solo così potremo sia prendere consapevolezza dell’importanza che possono avere anche quando cessano la loro “vita utile”, sia comprendere come smaltirli nel modo corretto utilizzando le possibilità messe a disposizione del consumatore. Se vi serve qualche consiglio in merito, vi consigliamo la lettura dell’articolo “E tu, sai smaltire i tuoi elettrodomestici?”.
Proteggere l’ambiente e far sì che le nostre abitudini di vita impattino il meno possibile su di esso è un obiettivo il cui raggiungimento dipende proprio da tutti noi, dalla nostra consapevolezza, da ciò che facciamo giorno dopo giorno, anche quando decidiamo come e dove buttare via ciò che non ci serve più.
Fonte: Consorzio Eco-systémes | Francia
Autore: Ecodom
L’aspirapolvere è ecologico?
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