In una vita sempre più digitale anche le truffe corrono online. E’ il caso di due frodi informatiche sempre più diffuse che i consumatori denunciano ai nostri sportelli: parliamo della truffa del QRcode e del ghost broker.
Sembrano due nomi da serie americane, ma in realtà sono due casi molto più frequenti di quanto si possa immaginare: il primo riguarda quel codice, appunto il QRcode, che abbiamo imparato a conoscere in piena pandemia per mostrare il green pass e che ormai utilizziamo s per consultare il menù al ristorante, un sito internet e anche per pagare. Ebbene dietro un’attività all’apparenza così semplice si possono nascondere delle insidie.
La truffa del ghost broker riguarda le assicurazioni fantasma e anche in questo caso parliamo di una minaccia cyber che può concretizzarsi proprio in quel fatidico momento in cui ci ricordiamo che la polizza auto sta per scadere e che abbiamo solo pochi giorni per rinnovarla.
Vediamo maggiori dettagli sulla truffa del QRcode e il ghost broker
Attenzione al QRcode farlocco
Qualche mese fa la Polizia americana ha messo in guardia la cittadinanza sui parchimetri truffaldini: alcuni ignari cittadini, infatti, pensavano di pagare il parcheggio tramite QRcode affissi sotto i parchimetri, ma in realtà hanno donato i propri soldi (e preziose informazioni finanziarie) ai truffatori.
Situazioni del genere possono accadere anche nel nostro Paese per questo è sempre bene prima di scansionare un codice QR, assicurarsi che quest’ultimo non sia stato manomesso, ad esempio con un adesivo posizionato sopra il codice originale, ed evitare, se possibile, di effettuare dei pagamenti seguendo le indicazioni nascoste in un codice QR.
Se la polizza è fantasma
Cosa succede se allo scadere della polizza auto, presi dalla fretta e dal desiderio di risparmiare cediamo ad un broker all’apparenza tanto gentile e disponibile che ci offre un’assicurazione a dir poco vantaggiosa? La maggior parte accetterebbe l’offerta senza batter ciglio. Ma attenzione dietro ad una proposta fin troppo conveniente, comparsa sui social network e che rimanda ad un sito in tutto e per tutto uguale a quello di compagnie assicurative conosciute, si cela un inganno.
E il malaugurato consumatore rischia di accorgersene quando è troppo tardi e scopre che il suo veicolo non è assicurato.
E’ un caso molto frequente in cui i truffatori giocano su due fattori: l’esigenza che tutti abbiamo di risparmiare e la digitalizzazione ormai diffusissima, non sempre accompagnata dalla giusta consapevolezza.
Quali indizi possono aiutarci a comprendere che si tratta di una truffa? Su tutti un consiglio: attenzione ai costi troppo convenienti. E’ bene ricordare che nel web quando una cosa sembra troppo bella per essere vera, probabilmente non lo è!
Articolo realizzato nell’ambito del progetto RiGenerAzioni, finanziato dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5