Hai effettuato l’ordinazione ma il tuo piatto continua a non arrivare. Puoi decidere di lasciare il locale senza pagare? La risposta breve è sì. Ma vediamo insieme come stabilire quando l’attesa al ristorante è troppa e come regolarsi caso per caso.
L’avvio del contratto tra ristoratore e consumatore
Il contratto tra ristoratore e consumatore inizia nel momento in cui il cameriere, la cameriera o chi gestisce il locale prende l’ordinazione: nel momento in cui annota sulla comanda (o altro dispositivo digitale) l’ordinazione del cliente, il contratto risulta perfezionato, iniziano cioè gli obblighi reciproci tra le parti.
Finché non viene registrata l’ordinazione, la persona che è entrata nel locale e/o si è seduta al tavolo può decidere di non rimanere nel locale senza per questo sostenere alcun costo. Questo può avvenire per diversi motivi, ad esempio perché nel momento in cui si riceve il menu al tavolo i prezzi non corrispondono a quelli esposti all’esterno del locale, ma anche semplicemente perché si cambia idea. In questo caso non può essere imposto alcun pagamento – neanche il coperto – anche se è consigliabile usare il buonsenso: menu e prezzi possono essere consultati prima di entrare nel locale in modo tale da non causare disagi a chi gestisce il locale.
Quando l’attesa al ristorante o al bar è troppa
Ma se abbiamo effettuato l’ordine e l’attesa si prolunga, come dobbiamo comportarci?
Il codice civile prevede che se a causa del ritardo nella fornitura di un servizio il consumatore perde l’interesse alla prestazione, questi può recedere dal contratto. In questo caso quindi, anche se hai effettuato l’ordine e il contratto è perfezionato, se l’attesa è troppo lunga puoi uscire dal locale senza pagare nulla, anche se ciò che hai ordinato sta arrivando proprio in quel momento.
Non esistono criteri oggettivi per stabilire se l’attesa è troppo lunga, ma ci sono alcune indicazioni a cui si può fare riferimento.
Prima di tutto, se chi prende l’ordine e/o il ristoratore ti avvisa in anticipo rispetto ai tempi di attesa più lunghi del solito – magari perché il locale è particolarmente affollato – allora come consumatore o consumatrice dovrai tenere conto di questa informazione per valutare quando l’attesa risulta inaccettabile. Anche nel caso in cui ti venisse assicurato un servizio rapido, è ragionevole tenere conto di quanto il bar o ristorante è affollato.
Se il tavolo di fianco al mio viene servito prima di me?
Il decreto legislativo del 31 marzo 1998, n. 114 prevede che il titolare gestore di un’attività commerciale debba seguire l’ordine temporale delle richieste che riceve. Questo vale per esercenti commerciali tra cui bar, ristoranti e pizzerie, ma anche ad esempio la fila al supermercato: al bar o al ristorante, chi prende gli ordini deve farlo seguendo l’ordine di arrivo, così come chi riceve gli ordini in cucina o al bancone del bar deve prepararli seguendo tale ordine. Se il gestore non rispetta questo ordine viene meno agli obblighi del contratto e quindi il consumatore può far valere i propri diritti e non pagare il conto.
In conclusione: se dopo aver valutato la situazione ritieni che l’attesa sia eccessiva – abbiamo ricevuto ad esempio di segnalazioni di oltre 90 minuti dopo l’ordinazione di una pizza – hai il diritto di andartene, pagando solo quello che hai già consumato.
Autore: Martina Benini
Data: 5 settembre 2022