Banca Intesa-Isybank, l’Antitrust chiude il procedimento

Redazione UNC
14 Giugno 2024
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L’Antitrust ha chiuso il procedimento istruttorio nei confronti di Banca Intesa Sanpaolo, dopo che l’Istituto aveva obbligato al trasferimento a Isybank un gruppo di correntisti, senza il loro consenso.

Il procedimento era stato aperto dall’Autorità grazie alla denuncia di UNC dell’ottobre del 2023 e si è chiuso ora con impegni. Cosa significa? Che, grazie alla nostra battaglia, la banca ora si è impegnata a fare cose importanti per i consumatori.

Cosa succede adesso?

In particolare, per i clienti del Ramo II, ossia gli oltre 2 milioni di clienti che dovevano inizialmente essere trasferiti dal 18 marzo 2024, è previsto il consenso espresso per il loro passaggio a Isybank, che è quello che avevamo inutilmente chiesto all’istituto fin dall’inizio della vicenda, prima di essere costretti, essendo le istanze rimaste inascoltate, a presentare l’esposto all’Antitrust.

Intesa Sanpaolo ha commentato la decisione dell’Antitrust dicendosi lieta che sia stato riconosciuto l’impegno del gruppo, volto a rispondere positivamente alle osservazioni giunte dall’Autorità e ha aggiunto che questo importante risultato è stato reso possibile grazie alla collaborazione con l’Autorità stessa per l’obiettivo comune di mantenere al centro l’ascolto dei clienti e garantire il miglior servizio rispetto alle loro esigenze.

A nostro avviso è positivo e apprezzabile che le due banche abbiano finalmente risposto positivamente alle istanze della clientela e dell’Unc, avanzate attraverso l’azione e le osservazioni dell’Antitrust e auspichiamo che in futuro questo stesso impegno del gruppo si possa ottenere con un maggiore dialogo tra le parti, senza dover ricorrere alle vie legali.

Gli impegni presi da Intesa Sanpaolo e Isybank

Per il futuro, ci sarà da verificare se Intesa Sanpaolo e Isybank rispetteranno gli impegni assunti davanti all’Antitrust. In particolare, entro 60 giorni dal provvedimento, dovranno garantire quanto segue:

A) Per i clienti del Ramo I, quelli già trasferiti alla data del 16 ottobre 2023, comprendente circa 275.000 clienti:

  • 1) “la possibilità di rientrare agevolmente in Intesa Sanpaolo senza subire alcuno svantaggio di natura economica e, per i clienti che ne facciano richiesta, anche con la riattribuzione dell’IBAN originario“. Potranno rientrare in Intesa Sanpaolo fino al 31 dicembre 2026.
  • 2) “Tutti i clienti del Ramo I che decidono di rientrare in Istituto Sanpaolo vengono a godere di condizioni economiche significativamente più favorevoli rispetto a quelle applicate antecedentemente al trasferimento in Isybank“.  “Condizioni che consistono in un conto corrente con canone pari o migliore rispetto a quello pagato prima del trasferimento in Isybank, carte di debito con canone gratuito, condizioni gratuite sui servizi transazionali ed eventuale deposito titoli con canone gratuito“. In pratica, rientrando dovranno avere anche dei ristori e condizioni contrattuali migliori rispetto alle precedenti, ossia a quelle applicate prime del trasferimento.
  • 3) “A tutti i clienti del Ramo I verrà anche riconosciuta la gratuità delle condizioni del rapporto presso Isybank, dalla data del perfezionamento dell’effetto traslativo del conferimento, 16 ottobre 2023, sino al 30 giugno 2024 o alla data di eventuale chiusura del rapporto qualora anteriore al 30 giugno 2024“. In pratica una misura di ristoro per far si che l’avvenuto trasferimento determini in concreto effetti sostanzialmente favorevoli dal punto di vista economico per i clienti. Costoro, infatti, grazie all’azzeramento dell’onere sopportato, avranno utilizzato i servizi prestati da Isybank senza costi. Tale beneficio è stimato dalle due banche in circa 1–5 milioni di euro.

B) Per i clienti del Ramo II, quelli che avrebbero dovuto essere trasferiti dal 18 marzo del 2024, l’impegno assunto dai professionisti è “di trasferire a Isybank soltanto i clienti che hanno manifestato il proprio “consenso espresso” al trasferimento ed alle relative modifiche contrattuali”. Ossia il cliente deve esprimere un consenso esplicito al passaggio e non basta più il silenzio assenso.

L’invito a tutti i consumatori coinvolti è di segnalarci tempestivamente eventuali comportamenti scorretti da parte di Intesa Sanpaolo e di Isybank, ossia il mancato rispetto di questi impegni sopra riportati, scrivendo al nostro Sportello banche.

Una grande vittoria” commenta Massimiliano Dona su Instagram “adesso è importante che la banca comunichi chiaramente queste procedure, per rimediare al trasferimento d’ufficio del quale sono state vittime migliaia di persone”.

Il trasferimento da Intesa Sanpaolo a Isybank

Erano migliaia i clienti coinvolti da questo trasferimento, come dimostrano anche i numeri delle visualizzazioni dei video postati da Massimiliano Dona su Instagram e TikTok: parliamo di oltre 4 milioni di visualizzazioni totali, 70mila like, più di 3mila commenti!
Basterebbe scorrere velocemente questi commenti per capire la profondità della questione: perché la cosa grave in tutta questa storia è la superficialità nella gestione dell’iniziativa.

I primi provvedimenti dell’Antitrust

Con un procedimento cautelare l’Autorità aveva già imposto l’interruzione del trasferimento da Intesa Sanpaolo a Isybank, costringendo le due banche, previa informativa chiara ed esaustiva sulle caratteristiche del nuovo conto Isybank, ad assegnare ai correntisti un congruo termine per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento. In tal modo, coloro che si fossero dichiarati contrari avrebbero avuto la facoltà di mantenere il precedente conto corrente alle stesse condizioni. Insomma, nessun silenzio assenso.

D’altra parte, alcuni consumatori ci avevano annunciato che Intesa Sanpaolo stava rispondendo positivamente ai reclami inviati, bloccando il trasferimento previsto per marzo 2024.

Inoltre molti correntisti avevano ricevuto una comunicazione con un nuovo termine (29 febbraio) entro il quale comunicare la loro opposizione al trasferimento non ritenendosi cliente “prevalentemente digitale”.

Per i clienti già traferiti a Isybank, invece, la procedura era più complessa: la banca suggeriva di aprire un nuovo conto Intesa Sanpaolo.

La difesa di Intesa Sanpaolo sul trasferimento a Isybank

A qualche giorno dall’esplosione delle polemiche, la banca era inizialmente rimasta in silenzio, poi in alcune interviste si era limitata a difendere (formalisticamente) le procedure.
A tal proposito, Intesa Sanpaolo – interpellata da Help Consumatori sulla questione – aveva riferito che “i clienti che si lamentano sono in realtà una percentuale minima rispetto al totale dei correntisti dell’Istituto” e che “l’informativa è stata inviata in base alla modalità che il cliente stesso aveva scelto come canale preferenziale per ricevere le comunicazioni della Banca, quando aveva aperto il conto”.

Il danno reputazionale

Quello che però la banca sembra ignorare è l’impatto reputazionale di questa scellerata gestione della sua clientela e questo sorprende ancor più considerando l’importanza dei servizi bancari nell’agenda delle persone; per non dire del marketing che gli istituti di credito fanno da qualche tempo per indossare i panni dell’amico di famiglia. La gestione della questione da parte di Intesa Sanpaolo ci sembra un grave autogol.

Cosa ha fatto Unc per i consumatori?

La nostra Unione Nazionale Consumatori, come detto, aveva denunciato l’accaduto all’Autorità Antitrust, al Garante Privacy e alla Banca d’Italia affinché accertassero l’eventuale scorrettezza della pratica.

L’Antitrust aveva aperto un procedimento, oggi finalmente chiuso, accogliendo le nostre tesi sulla modalità con cui si è stato comunicato il trasferimento: un messaggio inviato all’interno dell’app di Intesa Sanpaolo, come se fosse una qualunque ordinaria comunicazione, girata durante le vacanze, dando un termine troppo ravvicinato, quello del 30 settembre, per esprimere il proprio dissenso.

Inoltre, al di là della legittimità formale dell’iniziativa (sulla quale l’Autorità Antitrust si è appena pronunciata) resta l’amaro in bocca per un comportamento che non ci saremmo aspettati da una banca così importante nel nostro Paese. Per questo l’Unc aveva deciso all’epoca di abbandonare tutti i tavoli di lavoro tra Intesa Sanpaolo e le associazioni dei consumatori, proprio per ribadire il disappunto nei confronti di questo atteggiamento nei confronti dei consumatori.

Ora che l’Antitrust ha chiuso l’istruttoria nei confronti dei due istituti, che devono sanare i profili di possibile scorrettezza individuati con la comunicazione di avvio del procedimento, restiamo in attesa di vedere se Intesa Sanpaolo e Isybank rispetteranno gli impegni presi per migliaia di consumatori.

Segnala al nostro Sportello banche eventuali comportamenti scorretti di Intesa Sanpaolo o Isybank.

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