- la sanzione di 5 milioni di euro comminata da Consob alla Banca Popolare di Bari e poi confermata integralmente dalla Corte di Appello di Bari;
- le tante decisioni dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie presso la Consob;
- le sentenze che i tribunali stanno emettendo a tutela degli azionisti.
Banca Popolare di Bari, è urgente chiedere i danni
L’amministrazione straordinaria della Banca Popolare di Bari (BPB), pur giustificata dalle ingenti perdite in cui versava l’azienda, non può che suscitare dubbi e serie preoccupazioni.
Il salvataggio della banca, se mette in sicurezza i correntisti e forse gli obbligazionisti, di certo sacrifica i 70.000 azionisti, che nel corso degli anni sono stati indotti a sottoscrivere, molto spesso del tutto inconsapevolmente, prodotti finanziari ad alto rischio in violazione delle norme in materia di trasparenza e correttezza informativa e che, a seguito di una inevitabile ricapitalizzazione, potrebbero vedere drasticamente ed ulteriormente ridimensionato il patrimonio investito.
Gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati che ad oggi non hanno chiesto il risarcimento del danno devono procedere il prima possibile in quanto nel decreto recante misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento con cui il Governo interverrà sulla Banca di Bari, si prospetta una scissione con costituzione di nuova società.
Se prima della costituzione di tale nuova società, gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati non avranno contestato il danno subito per tali investimenti nei confronti della vecchia banca (Banca Popolare di Bari) sarà molto più difficile ottenere il risarcimento, come è accaduto nella risoluzione delle 4 banche (Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti).
Gli azionisti hanno dalla loro ottimi argomenti per tutelare le proprie posizioni: