Come Unione Nazionale Consumatori abbiamo spesso affrontato il tema della fuel poverty, definita come l’impossibilità per una famiglia di far fronte alle spese energetiche di elettricità e gas per mantenere la propria abitazione sufficientemente calda d’inverno o fresca d’estate e per l’utilizzo delle apparecchiature elettriche minime indispensabili (illuminazione, frigorifero, ecc). Le cause sono determinate da diversi fattori: basso reddito, prezzi elevati di elettricità e gas, scarsa efficienza energetica delle abitazioni. Il fenomeno è ormai talmente importante da aver spinto, con risultati non sempre efficaci, anche il Legislatore e l’ARERA, l’Autorità di regolazione di settore, ad intervenire, ad esempio con l’introduzione del Bonus Sociale, proprio per cercare di aiutare le famiglie in difficoltà.
Ma le azioni di contrasto alla fuel poverty non sono state promosse esclusivamente da attori “istituzionali” ma anche da soggetti diversi come, ad esempio, nel caso del progetto del Banco dell’energia.
Il Banco dell’energia Onlus è un ente senza scopo di lucro, promosso da A2A e dalle Fondazioni Aem e ASM con l’obiettivo di sostenere le famiglie che improvvisamente si trovano in una situazione di vulnerabilità economica e sociale. L’idea di partenza del Banco, sulla falsa riga di esperienze simili già sviluppate in altri settori, pensiamo al Banco Alimentare ad esempio, è stata quella di raccogliere fondi, attraverso una campagna rivolta a dipendenti, clienti, fornitori, partner di A2A per “donare energia” a chi ha visto diminuire improvvisamente il proprio reddito per aiutarlo a ripartire. E, per la prima volta in Italia, la bolletta è diventata uno strumento per donare, infatti quanto raccolto in donazioni da parte dei clienti di A2A Energia è stato raddoppiato dall’azienda per foraggiare il fondo del Banco.
Per dare concretezza ed efficacia agli obiettivi previsti, è stata stretta una collaborazione con Fondazione Cariplo che ha, a sua volta, raddoppiato tutto quanto raccolto dal Banco e collaborato alla stesura di un vero e proprio Bando che è andato a finanziare progetti mirati ad intercettare le situazioni di fragilità sociale ed economica intervenendo attraverso misure personalizzate in un’ottica di welfare generativo. Ad oggi sono state promosse tre edizioni del Bando “Doniamo Energia”. Grazie alle prime due sono stati raccolti contributi per un totale di 4 milioni di di euro (per ogni edizione 1 milione raccolto dal Banco e 1 milione stanziato da Fondazione Cariplo) e da pochi giorni è stata presentata la terza edizione 2020-2021.
L’attività dei progetti finanziati dal Bando “Doniamo energia”, oltre al pagamento delle spese urgenti come le bollette di qualunque operatore energetico, è stata principalmente quella di sostenere dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa con l’obiettivo di valorizzare le capacità e potenzialità delle persone vulnerabili; i percorsi hanno coinvolto i soggetti beneficiari in iniziative puntuali grazie alle quali si è tentato di rafforzare le relazioni rilevanti all’interno della propria comunità per attivarsi, successivamente, in azioni di “restituzione” a beneficio della collettività in cui i beneficiari vivono.
Nelle prime due edizioni del Bando, sviluppate tra il 2017 ed il 2020, sono stati finanziati 31 progetti che hanno raggiunto circa 10.000 persone per più di 6 mln euro di valore generato e, solo nel primo Bando, l’attivazione di più di 700 bonus tra gas ed elettricità.
I progetti hanno coinvolto nuclei familiari a basso reddito, a rischio scivolamento povertà e con un’alta percentuale, il 43%, di minori, che rappresentano il target primario del Bando.
I Bandi hanno previsto un attento monitoraggio per permettere un’analisi approfondita dei dati, da cui è emerso che gli indici economici riguardanti occupazione e risorse (debiti, reddito e accesso ad aiuti strutturali) delle famiglie che sono state coinvolte nei progetti, sono tutti migliorati significativamente.
Una nuova sfida aspetta però il Banco dell’energia: purtroppo, infatti, l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus non ha fatto altro che far peggiorare ulteriormente le condizioni di disagio. La pandemia sta dolorosamente rivelando le disparità esistenti e persistenti nelle nostre società ed avrà il maggiore impatto proprio sulla vita delle persone che vivono in condizioni di difficoltà e di privazione o che affrontano difficili circostanze socio-economiche ma creerà nuove situazioni di vulnerabilità, derivanti da spese impreviste o dalla perdita del lavoro di tante famiglie.
Banco dell’energia ha da subito iniziato a lavorare per capire quale potesse essere il modo più efficace per intervenire in questa situazione di crisi sanitaria. “Doniamo Energia3” è il nuovo bando che sarà riservato alle reti sostenute nell’ambito delle due precedenti edizioni, che hanno già promosso progetti in grado di intercettare precocemente le famiglie fragili e che oggi potrebbero, se adeguatamente sostenute, attivarsi rapidamente per dare una risposta alle persone vulnerabili e alle famiglie che all’improvviso sono scivolate in povertà a seguito dell’emergenza Covid-19 in un territorio poi, come quello lombardo, che ha pagato, purtroppo, il prezzo più alto in termini di contagi.
Purtroppo sappiamo che le conseguenze economiche e sociali del lock-down, oltre al loro effetto immediato, proseguiranno nei prossimi mesi e non si fermeranno con l’allentamento delle misure cautelative: il sistema economico del Paese ne uscirà fortemente indebolito e il rischio concreto è che sempre più persone della classe media e categorie a basso reddito scivoleranno in una situazione di povertà.
L’obiettivo della terza edizione di “Doniamo Energia” è quello di dare risposte rapide e coordinate alla popolazione in povertà e vulnerabilità, a partire proprio da quella fascia di popolazione che si è trovata in una condizione di improvvisa fragilità a causa delle ripercussioni economiche e sociali date dall’emergenza sanitaria Covid-19.
Autore: Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con A2A
Data: 15 luglio 2020
Il Banco dell’Energia e l’emergenza CoViD-19
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