Trasparenza e chiarezza per i passeggeri che viaggiano in aereo: è in questa direzione che va la recente sentenza della Corte di giustizia Ue che si è espressa su una questione sollevata dalla Corte federale di Giustizia in Germania in merito a una controversia tra la compagnia aerea Air Berlin e l’Unione federale tedesca delle centrali di consumatori.
Entrando nel merito della questione, il punto è che, nelle condizioni generali di contratto, la Air Berlin prevede una clausola per cui “se un passeggero annulla la prenotazione di un volo con tariffa economica o non si presenta all’imbarco di tale volo, dalla somma che gli deve essere rimborsata è prelevato un importo di EUR 25 a titolo di spese amministrative”.
Secondo l’Unione federale dei consumatori tale clausola è incompatibile con il diritto Ue sulle clausole abusive e va a sfavore dei consumatori: per questo ha avviato un’azione inibitoria, davanti ai giudici tedeschi, nei confronti della compagnia aerea. Inoltre, ha le pratiche della Air Berlin in materia di presentazione dei prezzi sul suo sito Internet. Infatti, nell’effettuare una prenotazione di prova on line nel 2010, ha rilevato che le tasse e i diritti indicati erano molto inferiori a quanto effettivamente percepito dagli aeroporti interessati e che questo può indurre in errore in consumatori.
Anche la Corte federale tedesca ha ritenuto nulla la clausola sulle spese di annullamento, ma ha chiesto alla Corte Ue chiarimenti sulle norme per la prestazione dei servizi aerei nella Comunità. Chiamati a rispondere, gli eurogiudici hanno precisato che va applicata la normativa Ue che vieta le clausole abusive perché “le regole generali che tutelano i consumatori contro le clausole abusive si applicano parimenti ai contratti di trasporto aereo”.
In merito poi alla trasparenza dei prezzi imposta dal regolamento sulla prestazione dei servizi aerei, la Corte Ue ha stabilito che “nel pubblicare le loro tariffe, i vettori aerei devono precisare separatamente gli importi dovuti dai clienti per le tasse, i diritti aeroportuali nonché gli altri diritti, tasse e supplementi e non possono, pertanto, includere, nemmeno parzialmente, tali elementi nella tariffa passeggeri”.
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Autore: Sonia Galardo
Data: 19 luglio 2017
Biglietti aerei: no a clausole abusive, sì a trasparenza dei prezzi
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