Nell’estate del 2024 l’Unione Nazionale Consumatori ha promosso una vasta campagna di mobilitazione a tutela di tutti i consumatori che avevano visto moltiplicarsi i costi delle fatture del gas durante i mesi invernali.
Il fulcro di questa iniziativa è stata la campagna #bolletteshock che ha visto l’adesione di migliaia di consumatori. Grazie alla sottoscrizione della campagna, i consumatori coinvolti hanno cominciato a ricevere aggiornamenti settimanali da parte del nostro Presidente Massimiliano Dona con utilissimi materiali di autodifesa: ad esempio abbiamo messo a disposizione degli utenti, guide informative, faq e soprattutto il modulo di reclamo da utilizzare per contestare le bollette che avevano ricevuto da diversi fornitori ed, in particolare, da Enel Energia.
Era molto importante inviarlo per attivare una procedura “formale” finalizzata a contestare le bollette invernali.
Cosa è successo?
Innanzi tutto (come ho spiegato nei miei video sui social), questa problematica ha riguardato quei clienti del Mercato libero che hanno sottoscritto un contratto con il prezzo della componente energia bloccato per un periodo di tempo predefinito, solitamente 12 mesi.
In questi casi la regolazione di settore prevede che se il fornitore intende modificare il prezzo, dovrà almeno tre mesi prima della scadenza informare i clienti della variazione. A questo punto, se il consumatore non si attiva, le nuove condizioni si considereranno automaticamente accettate.
Le comunicazioni di Enel Energia e degli altri fornitori
Dalle migliaia di segnalazioni che abbiamo raccolto da inizio anno, tuttavia, questa comunicazione obbligatoria sarebbe stata data in maniera poco chiara da parte di Enel Energia e altri operatori.
E non solo: la notizia del nuovo prezzo sarebbe stata insieme ad altri contenuti di tipo commerciale («Ciao, siamo felici di averti con noi… Ricordati dei vantaggi del nostro programma fedeltà… Comunicare con te in modo sempre trasparente è una priorità…»), mentre arrivando finalmente al sodo, cioè agli aumenti, la comunicazione si limitava a dare il nuovo prezzo della componente materia prima gas assicurando che «tali condizioni sono al momento le più vantaggiose».
Ed invece i prezzi proposti erano di gran lunga più alti di quelli che il cliente pagava in precedenza, in particolare:
- per i contratti luce si passava da un prezzo al kWh di 0,147 euro a 0,4816 euro (più di tre volte tanto!)
- per i contratti gas si passava da un prezzo al metro cubo di 0,488 euro a 2,48 euro (più di cinque volte tanto!)
Difficile accorgersi dell’aumento
Insomma, questo enorme aumento di prezzo non era affatto chiaro nella comunicazione di Enel Energia (qualcuno avrebbe accettato un prezzo triplicato o quintuplicato???).
Ad aggravare ulteriormente la situazione hanno avuto un ruolo fondamentale anche le tempistiche: infatti, i nuovi prezzi sono stati applicati dalla primavera in avanti, fino all’estate, quando i consumi gas sono quasi nulli. Questo ha determinato il fatto che i consumatori se ne sono accorti solo quando hanno ricevuto, a inizio 2024, le nuove bollette. A quel punto era troppo tardi anche per cambiare fornitore visti i tempi tecnici per farlo!
Come contestare le bollette shock
Solo con un reclamo formale si poteva sperare di ottenere uno storno, almeno parziale, di quanto pagato durante l’anno! Anche perchè, nel frattempo, l’AGCM (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato), grazie alle moltissime segnalazioni inviate, ha aperto un’istruttoria nei confronti della società.
L’Antitrust ha rilevato che in occasione dei cicli di fatturazione relativi al quadrimestre ottobre 2023 – gennaio 2024, le bollette avevano avuto un significativo incremento del prezzo delle forniture di gas e di energia elettrica rispetto alle bollette riferite allo stesso arco temporale nell’anno precedente, con esborsi quadruplicati o quintuplicati.
Molti consumatori, in effetti, ci hanno raccontato di non aver ricevuto alcuna informazione preventiva in forma scritta (via posta elettronica o cartacea) da parte di Enel Energia, in ordine al rinnovo contrattuale e di non aver potuto, pertanto, esercitare il diritto di recesso, né scegliere un diverso fornitore di energia.
Cosa fare adesso per i rimborsi?
I nostri esperti sono stati al lavoro per depositare centinaia procedure di conciliazione in favore dei consumatori che si sono iscritti alla nostra associazione: a tale scopo abbiamo avviato durante l’estate delle campagne di iscrizione a prezzi promozionali.
Se sei tra quelli che hanno pagato la quota associativa, riceverai aggiornamenti dai nostri consulenti sugli esiti della procedura di conciliazione contro Enel Energia. Per chi non lo ha fatto, purtroppo non possiamo fare più nulla: il consiglio è di inviare un reclamo privatamente e di verificare autonomamente se ci sono ancora le condizioni per una conciliazione tramite il Servizio Conciliazione Clienti Energia di ARERA (l’Autorità di regolazione di settore).