Anche se pochi lo sanno, da diversi anni è possibile, per chi ha un basso reddito, accedere al bonus sociale per elettricità, gas e acqua per ottenere una riduzione sulle bollette. E’ uno strumento a disposizione dei consumatori che andrebbe potenziato e che pochi conoscono: secondo quanto abbiamo verificato, ogni anno vi accede un numero di famiglie di molto inferiore rispetto a quelli che ne avrebbero diritto.
Cos’è il Bonus sociale
E’ uno sconto sulla bolletta, introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico, per assicurare un risparmio sulla spesa per l’energia elettrica, il gas e l’acqua alle famiglie in condizione di disagio economico (e per quanto riguarda il Bonus Elettricità anche per chi ha familiari con problemi fisici che li costringono ad utilizzare delle apparecchiature elettromedicali e, quindi, a consumare di più). Infatti il bonus è previsto per situazioni di “disagio economico” (per famiglie con reddito ISEE non superiore a 8.265 euro o per famiglie numerose con più di 3 figli a carico con ISEE non superiore a 20.000 euro) e per “gravi condizioni di salute” (disagio fisico dovuto a casi in cui una grave malattia costringa all’utilizzo di apparecchiature mediche alimentate con l’energia elettrica indispensabili per il mantenimento in vita). Possono accedere al Bonus anche i titolari del Reddito di cittadinanza, in base alla legge 28 marzo 2019, n. 26, anche se la soglia ISEE è superiore a 8.265 euro.
Si tratta di una iniziativa importante per consentire che l’accesso a beni indispensabili come l’elettricità il gas e l’acqua sia davvero un diritto per tutti i cittadini, prima ancora che un’attività economica. Lo sconto del bonus serve infatti a combattere la povertà energetica, consentendo alle famiglie in condizione di disagio e alle famiglie numerose un risparmio sulla bolletta elettrica e del gas che resta anche in caso di cambio del venditore o del tipo di contratto (per esempio se si passa da un contratto dal mercato di maggior tutela ad uno nel mercato libero). Con questo principio il Bonus è stato poi esteso anche al Servizio Idrico, che a differenza di elettricità e gas è un servizio in concessione affidato al gestore locale che è unico per ogni territorio.
Come si ottiene
Il sistema che era stato costruito per la richiesta e il riconoscimento dei Bonus si è dimostrato in questi anni troppo complicato e infatti, come Unione nazionale Consumatori, abbiamo sempre chiesto una semplificazioni: finalmente dal 1° gennaio 2021 il bonus è diventato automatico (anche se operativamente ci vorranno ancora dei mesi per la sua applicazione effettiva, ma comunque gli importi verranno calcolati retroattivamente dal 1° gennaio 2021). Infatti facendo dialogare la banca dati dell’INPS (che contiene i dati relativi ai nostri ISEE) e quella del Sistema Informativo Integrato (che contiene i dati relativi alle forniture di elettricità e gas) sarà possibile individuare gli aventi diritti ed erogare loro i contributi previsti.
Non è più necessario, quindi, presentare la domanda presso il Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune (CAF, Comunità montane), sarà sufficiente che ogni anno, a partire dal 2021, il cittadino/nucleo familiare presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere l’attestazione ISEE utile per le differenti prestazioni sociali agevolate (es.: assegno di maternità, mensa scolastica, bonus bebè ecc.) con cui si dimostri di avere i requisiti per accedervi. Per tutte le informazioni utili è a disposizione il numero verde 800.166.654 dello Sportello per il consumatore di Energia e Ambiente, l’importo del bonus viene direttamente scontato un po’ alla volta nelle bollette di tutto l’anno.
Si tratta di un’opportunità troppo spesso trascurata, ma alla quale (in tempi di aumenti dei costi dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua) andrebbe prestata la giusta attenzione.
Oltre alla semplificazione delle procedure e all’automatismo nell’erogazione del Bonus è indispensabile ora, come più volte da noi denunciato, aumentare gli importi previsti e allargare la platea degli aventi diritto anche modificando e differenziando meglio gli scaglioni ISEE. Ad oggi, infatti, i Bonus coprono solo una minima parte della spesa annua per elettricità, gas ed acqua e, quindi, sono uno strumento ancora poco efficace per combattere la povertà energetica.