Anche se questo è tempo di buoni propositi e di letterine a Babbo Natale, noi dell’Unione Nazionale Consumatori preferiamo, per una volta, indicarvi (con l’hashtag “#balledinatale”) tutto quello che non vorremmo mai più sentir raccontare nel corso del prossimo anno.
Quelle che seguono sono tutte “balle”, cioè false verità che i cittadini si sono dovuti sorbire dalle istituzioni, dalle aziende, dai mezzi di informazione e (perchè no) dalle stesse associazioni dei consumatori interessate alla visibilità personale.
#BALLEDINATALE 2015
- la class-action all’italiana serve alle persone (e non solo a chi l’annuncia!);
- il prezzo della benzina sale quando il petrolio costa di più e scende quando il petrolio costa meno;
- le società telefoniche ti vendono una velocità di connessione realistica;
- i negozi di elettronica hanno capito le regole sulle garanzie post-vendita;
- l’olio di palma è il principale problema per la salute dei consumatori, tutta la carne è cancerogena, l’olio d’oliva è extravergine…
- un operatore di telefonia può lasciarti un giorno senza servizio e non pagare mai per questo;
- i prodotti alimentari italiani (specie a Km zero) sono meglio di quelli stranieri (magari grazie a Expo);
- le auto inquinano (e consumano) quanto dice la pubblicità;
- le banche possono venderti di tutto, tanto è sempre colpa di chi firma;
- i maxiconguagli in bolletta sono colpa dei consumatori che non leggono i contatori;
Dimenticavo le Associazioni dei consumatori: ci sono quelle travestite da riviste specializzate che si danno alla pubblicità, quelle travestite da studi legali che raccolgono “milioni” di casi per loro tornaconto e quelle travestite da sindacati che fanno i sit-in in piazza con 4 gatti, ma scrivono appelli persino a Papa Francesco.
E forse di balle ne avremmo combinate anche noi (ma adesso non mi vengono in mente…)
Autore: Massimiliano Dona (articolo pubblicato sul blog
AAA…Acquisti)
Data: 23 dicembre 2015