Grazie alla nostra associazione, l’ABF ha accolto il ricorso di una risparmiatrice contro Poste Italiane. Se anche tu hai problemi con buoni fruttiferi trentennali, contattaci!
Con una recentissima decisione, l’Arbitro Bancario Finanziario ha accolto un ricorso proposto da una risparmiatrice contro Poste Italiane, avente ad oggetto nuovamente il rimborso di un buono fruttifero trentennale, appartenente alla serie Q/P.
Nello specifico la signora, che aveva sottoscritto alcuni buoni negli anni 1988 e 1989, al momento di riscuotere il capitale e gli interessi maturati si è vista offrire da Poste Italiane, come purtroppo molto spesso accade, una somma pari alla metà di quella che sarebbe derivata dalla corretta applicazione delle condizioni riportate sul retro del titolo.
La risparmiatrice, sicura dell’erroneità del calcolo degli interessi compiuto dalle Poste con riferimento al periodo compreso tra il 21° ed il 30° anno dalla data di emissione del buono, si è rivolta allora all’Arbitro Bancario Finanziario che, in accoglimento del ricorso, ha confermato un principio ormai ben consolidato: con riguardo ai buoni sottoscritti posteriormente al D.M. 13.06.1986 (Gava – Goria), il risparmiatore ha il diritto di incassare quanto risulta dall’applicazione del rendimento stampato originariamente sul retro dei buoni stessi.
La nostra associazione assiste già molti risparmiatori nelle questioni aventi ad oggetto il rimborso dei buoni fruttiferi trentennali della serie Q/P, ma anche della serie AA e di altre serie ancora: chi fosse interessato a contattare i nostri esperti per ricevere consulenza in merito, potrà contattare i nostri sportelli.
Autore: Valentina Greco
Data: 18 novembre 2019