- alle leggi che regolano l’accesso ai “luoghi aperti al pubblico”, che sono quelli in cui tutti possono entrare, ma rispettando gli orari di apertura e le eventuali altre condizioni previste (ad esempio, il ristorante, il bar, il cinema, i negozi);
- alle regole previste per evitare rischi igienico-sanitari.
Entrare in luoghi aperti al pubblico
In linea generale, non è vietato portare con sé il proprio cane quando si entra in un luogo aperto al pubblico. Tuttavia, il gestore ha la facoltà di stabilire condizioni per l’ingresso, tra cui anche quella di non introdurre animali. In questi casi, dovrebbe essere esposto un cartello all’ingresso, in posizione ben visibile, per avvertire del divieto la clientela ed evitare spiacevoli discussioni. In molti Comuni, esistono regolamenti locali che contengono uno specifico obbligo in tal senso. Ad esempio il Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune di Milano lo ha previsto, richiedendo anche che il divieto sia motivato e comunicato all’Ufficio Tutela Animali.L’entrata dei cani nei negozi in cui si vendono alimenti
Quando si tratta di un negozio o di un supermercato in cui si vendono alimenti, si crea il problema di garantire la sicurezza degli alimenti stessi. Quindi, in questi casi la decisione del gestore, rispetto all’accesso degli animali, deve essere valutata anche tenendo conto della potenziale contaminazione degli alimenti esposti. La legge vigente in materia (Reg. CE n. 852/2004) vieta espressamente l’ingresso di animali domestici solo nei locali in cui gli alimenti vengono preparati, manipolati, trattati e conservati (come le cucine dei ristoranti). Ulteriori restrizioni possono esistere eventualmente a livello locale, laddove siano stati emanati regolamenti con specifiche previsioni in merito. Ma se queste non ci sono, il Ministero della Salute (nota n. 23712 del 7.06.2017) ha chiarito che la legge non deve essere interpretata in modo troppo restrittivo. L’accesso degli animali può però essere vietato da un operatore del settore alimentare “solo qualora non possa gestire in altro modo il rischio di contaminazione”. Pertanto, se è possibile prevedere “quali siano le potenziali condizioni in cui si può verificare contaminazione degli alimenti da parte degli animali presenti nei locali e adottare tutti gli accorgimenti opportuni” per evitare che gli animali entrino in contatto con gli alimenti, si può consentire l’accesso con animali da compagnia. Gli accorgimenti opportuni possono essere, ad esempio, l’utilizzo di scaffalature alte o imponendo di sistemare gli animali in appositi carrelli per la spesa, per evitare che possano raggiungere gli alimenti esposti. Il Ministero ha anche specificato che all’interno o all’esterno degli esercizi di vendita al dettaglio di alimenti, possono essere predisposti appositi locali o spazi in cui accogliere gli animali, mentre i proprietari concludono gli acquisti. Sono esclusi da ogni divieto di accesso i cani guida dei non vedenti e quelli delle forze dell’ordine.Accertarsi prima che ci siano tutte le condizioni per poter entrare con i cani nei negozi
In definitiva, si può riassumere che per essere sicuri di poter portare il proprio cane con sé, anche al supermercato, è necessario assicurarsi che non esistano specifici divieti sanciti da Regolamenti del Comune in cui ci si trova. E accertarsi che l’esercente del negozio consenta l’accesso degli animali e a quali condizioni (ad esempio, senza farlo scendere dal carrello). Inoltre, non bisogna dimenticare che il proprietario o il detentore dell’animale ha sempre l’obbligo di evitare che questo crei danni o arrechi disagio a terzi. Deve tenerlo assicurato al guinzaglio e, se necessario, anche munirlo di museruola. Deve, inoltre, impedire che il suo animale sporchi e, in caso, deve pulire il luogo imbrattato. Un’osservazione, però, si impone. La possibilità di portare sempre con sé il proprio cane è quello che vorrebbe chiunque ne abbia uno. Ma non bisogna dimenticare che non tutti i luoghi in cui ci si reca sono adatti a ospitare un cane nelle condizioni più adatte a garantire la sua stessa sicurezza e il suo benessere. È giusto, quindi, valutare bene in anticipo cosa sia meglio per lui, ricordando che non è un nostro “accessorio”.Autore: Paola Fossati (animalidacompagnia.it) Data: 4 novembre 2021