L’Europa prende importanti provvedimenti per limitare l’arrivo dai Paesi extra-UE di miele contraffatto e altri prodotti per la colazione, come marmellate e succhi di frutta.
Il Consiglio Europeo dell’Agricoltura ha approvato la cosiddetta Direttiva colazione, che darà ai consumatori finalmente la possibilità di fare scelte più consapevoli al supermercato, quando si troverà a scegliere tra miele controllato e miele scadente e a basso costo, miscelato o adulterato, che arriva da quei Paesi dove ci sono pochissimi controlli.
Le norme dell’Ue riguardano la composizione, la denominazione di vendita, l’etichettatura e l’imballaggio del miele e saranno lo strumento per contrastare contraffazioni e concorrenza sleale di alcuni Paesi extra-Ue, tutelando i mieli italiani ed europei dalla importazione di prodotti di bassa qualità, soprattutto le miscele.
Cosa prevedono le nuove norme
Ogni confezione di miele dovrà riportare sull’etichetta, ben visibile accanto al nome del prodotto, il paese di origine dove il miele è stato raccolto.
Nel caso di miscele di miele proveniente da Paesi diversi, sull’etichetta dovrà essere indicato ciascun paese in cui il miele è stato raccolto, in ordine decrescente in base al peso, con la rispettiva percentuale nella miscela.
Le nuove norme combatteranno le importazioni di miele adulterato da paesi extra-Ue con l’etichetta obbligatoria e chiaramente visibile del paese di origine e avvieranno un processo per creare un sistema di tracciabilitá del prodotto.
Quanti danni fa il miele contraffatto
La nuova direttiva europea è una novità importante per l’Italia, dove sono arrivati, solo nel 2023, oltre 25 milioni di chili di miele straniero di scarsa qualità e a prezzi stracciati che sta affossando i produttori italiani.
Secondo l’Ufficio europeo per la lotta antifrode e il Centro comune di ricerca dell’Unione, il 46% del miele importato nell’Ue non è conforme alle normative europee.
Il miele che arriva sulle nostre tavole è sempre più scadente.
Il miele adulterato è addirittura il 74% nel caso delle importazioni dalla Cina e il 93% dalla Turchia, ma il dato più sorprendente riguarda il Regno Unito, da cui importiamo miele con un tasso di possibile adulterazione del 100%.
Questo è dovuto probabilmente al fatto che il miele viene prodotto in altri Paesi e poi miscelato nel Regno Unito prima di entrare in Europa.
Una legge vecchia di vent’anni
La Direttiva colazione modifica dopo ventidue anni dalla sua emanazione, la Direttiva 2001/110 sul miele, le norme a cui fanno riferimento i 710.825 apicoltori attivi nell’Europa a 27 Stati membri, per la produzione e la commercializzazione del miele.
Come si adultera il miele
La contraffazione del miele si ottiene miscelando il miele autentico con sciroppi di barbabietola e di canna, oppure aggiungendo sostanze aromatiche e altri additivi alimentari.
In questo modo si possono ottenere dei prodotti molto simili al miele, ma di qualità decisamente inferiore.
La contraffazione del miele può avvenire anche somministrando zucchero alle api. Gli apicoltori pongono vicino agli alveari delle soluzioni zuccherine a disposizione delle api.
Anche se lo zucchero assunto va incontro agli stessi processi di trasformazione del nettare, il miele che si ottiene risulta carente delle sostanze naturalmente presenti nei fiori. A risentirne è il valore nutrizionale del miele così contraffatto e, soprattutto, la perdita di alcune attività benefiche.
La contraffazione del miele raramente comporta pericoli per la salute. Le conseguenze sono soprattutto economiche per i cittadini che pagano prezzi elevati per mieli di scarsa qualità.
L’impegno di UNC contro le frodi alimentari
La globalizzazione delle filiere alimentari ha portato, oltre ai benefici, anche l’aumento esponenziale delle frodi, facendo arrivare sulle nostre tavole alimenti prodotti o coltivati in Paesi con norme meno stringenti e molti meno controlli sulla sicurezza.
Per questo noi di UNC siamo partner del progetto europeo WATSON, che vuole rendere più sostenibile il sistema alimentare dell’UE aumentando la sicurezza alimentare e riducendo le frodi in diversi settori, tra cui il miele.
Watson studia sistemi innovativi in grado di migliorare la trasparenza delle filiere alimentari e dotare le Autorità di controllo per la sicurezza alimentare di dati, strumenti e nuove conoscenze.
Per la filiera del miele, il progetto WATSON sta testando dei dispositivi portatili a basso costo, basati sulla spettroscopia, in grado di rilevare se il prodotto ha subito dei processi di contraffazione o alterazione.
Articolo realizzato nell’ambito del Progetto Watson – Horizon 101084265- CL6-2022-farm2fork.
“Finanziato dall’Unione Europea. I pareri e le opinioni espressi sono tuttavia quelli esclusivi dell’autore/i e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea o di [nome dell’autorità concedente]. Né l’Unione Europea né l’autorità concedente possono essere ritenuti responsabili per essi”.