La buona notizia è che Sky Italia ha accolto la nostra richiesta di rimborso e restituirà 15,20 euro al mese agli abbonati dei pacchetti Sky Calcio e Sport; quella meno buona è che il rimborso non è automatico: dovranno essere i consumatori a richiederlo nell’area “Fai da te” del sito. Non solo: la notizia del rimborso non è stata adeguatamente diffusa, né dagli organi di informazione, né sul sito di Sky, visto che non è in home page ma in una pagina interna, difficilmente rintracciabile; se a questo aggiungiamo le numerose segnalazioni dei consumatori che non sono riusciti ad ottenere il rimborso per problemi tecnici nella procedura, è ben chiaro il motivo per cui la nostra associazione ha segnalato l’azienda all’Autorità Antitrust!
Ricostruiamo quanto è accaduto nelle scorse settimane: l’Unione Nazionale Consumatori è stata la prima associazione ad occuparsi della questione a seguito dei numerosi reclami giunti al nostro sportello Pay-Tv riguardanti quei contratti attivati in precedenza e che oggi il consumatore non è più in grado di onorare o che, d’altro canto, il fornitore non è più in grado di mettere a disposizione secondo gli accordi e le comunicazione commerciali diffuse all’epoca della sottoscrizione del contratto. Un esempio su tutti: la programmazione di sport che prevedeva per questi mesi calcio, tennis, Formula 1 che si è drasticamente impoverita di contenuto.
In tutte queste situazioni, sebbene non si tratti ovviamente di un disservizio imputabile all’operatore, le regole generali del diritto prevedono che l’azienda che non sia più in grado di fornire un servizio, abbia l’onere di rimborsare (in tutto o in parte) il pagamento ricevuto. Questa dinamica non sempre risulta comprensibile agli occhi dell’utente, il quale è ben consapevole del fatto che le partite di calcio (o gli altri eventi sportivi) non sono trasmessi perché sono stati interdetti per decreto. Tuttavia, ciò non cambia le cose: per il consumatore resta il diritto di recedere dal contratto stipulato o, in alternativa, quello di inoltrare una richiesta di rimodulazione dei costi, tanto per il passato (da quando è scattata l’emergenza) che per il futuro.
Per questo motivo, la decisione di Sky è senz’altro una dimostrazione di disponibilità, ma sicuramente non esclude futuri contenziosi per chi non è soddisfatto della soluzione proposta, ma anche per tutti coloro che con queste modalità non verranno a conoscenza della possibilità di rimborso. Senza contare che ci saremmo aspettati dalla società un rimborso automatico, ma anche un prolungamento fino a settembre (e non solo per due mesi come stabilito).
Per questo motivo, dunque, l’Unione Nazionale Consumatori ha proceduto a depositare una segnalazione all’Autorità Antitrust affinché indaghi sulle modalità scelte dall’azienda per i rimborsi e intervenga qualora riscontrasse ingannevolezza.
Per saperne di più su tutte le spese rimborsabili in tempo di Coronavirus leggi anche Coronavirus: come disdire viaggi, scuole, palestre
Autore: Simona Volpe
Data: 27 marzo 2020
Aggiornamento: 4 maggio 2020
Coronavirus: Sky rimborsa per i pacchetti sport e calcio
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