Sono stati 52.759.724 i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2020, tra traffico nazionale e internazionale, con un decremento rispetto al 2019 del -72,5%, con punte di oltre il -90% in alcuni momenti dell’anno, un fenomeno mai registrato nell’aviazione civile moderna che, al contrario, ha avuto una crescita più o meno costante nel tempo. Emerge dai dati di traffico pubblicati dall’Enac.
Il traffico nazionale, con i suoi 25 milioni di passeggeri (25.072.481) ha registrato una diminuzione più moderata, -61,1%, mentre il traffico internazionale, con 27,7 milioni passeggeri (27.687.243), segna una caduta del -78,3%.
L’aeroporto di Roma Fiumicino si conferma al primo posto per numero di passeggeri con 9,7 milioni (9.754.768, -77,5% sul 2019), seguito da Milano Malpensa con 7,2 milioni (7.201.030, -74,9% rispetto al 2019) e da Bergamo Orio al Serio con 3,8 milioni (3.830.163, -72,2%). Seguono Catania (3.647.860 -64,1%), Venezia (2.785.673 -75,8%), Napoli, Palermo, Bologna, Milano Linate e, in decima posizione, Cagliari.
Rispetto al traffico commerciale, al primo posto Milano Malpensa, poi Roma Fiumicino, al terzo Bergamo Orio al Serio, poi Venezia Tessera, Bologna Borgo Panigale, Brescia Montichiari, settimo posto per Roma Ciampino.
La graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter vede al 1° posto Ryanair con 11,836 milioni di passeggeri, al 2° Alitalia con 6,514 milioni (al 1° posto per il traffico nazionale con 4,388 milioni), al 3° Easyjet Europe Airline Gmbh con 3,545 milioni. Seguono: Wizz Air Hungary Ltd, Volotea S.L., sesta Deutsche Lufthansa AG, Vueling Airlines, ottava Air France, nona British Airways e, in decima posizione, Easyjet Uk Ltd.
Ad avviso dell’Unc, l’emergenza Covid e le misure restrittive introdotte a livello nazionale e internazionale hanno colpito così pesantemente il traffico aereo, con un crollo dei passeggeri senza precedenti, che non basterà la fine della pandemia per risollevare il settore. Per un vero rilancio, bisogna tornare alla normalità sia dal punto di vista dei prezzi che del rispetto delle norme a tutela dei viaggiatori. Secondo gli ultimi dati Istat, in un anno, da marzo 2020, ossia dallo scoppio del lockdown, i voli nazionali sono rincarati del 25,6%, quelli internazionali del 17%, anche se quelli intercontinentali hanno registrato un balzo del 24,7 per cento.
I movimenti aerei complessivi del 2020 sono stati 551.071, con una diminuzione del -61,8% rispetto al 2019. A fronte di una generale contrazione dei movimenti, singoli scali hanno avuto variazioni in controtendenza, come quello di Brescia che ha registrato una crescita importante del +42% (5,3 mila movimenti), supportata dalla movimentazione delle merci.
Il settore cargo, infatti, pur avendo anch’esso risentito della crisi dell’intero sistema, ha registrato una contrazione inferiore, rispetto al comparto passeggeri, in quanto le merci hanno continuato, seppur in maniera più limitata, a viaggiare. Complessivamente, nel 2020, il settore cargo ha registrato un totale di circa 804.000 tonnellate, con una flessione del -24,2% rispetto al 2019.
Autore: Mauro Antonelli
Data: 4 maggio 2021
ENAC: Covid fa crollare il traffico aereo
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