Estate, pericolo di tossinfezioni alimentari: come ci difendiamo? 

Agostino Macrì
12 Agosto 2024
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Sono disturbi gastrointestinali, causati da alimenti contaminati da microrganismi o da sostanze tossiche, che vengono chiamate genericamente tossinfezioni alimentari e aumentano con l’arrivo dell’estate. 

Con le temperature più calde i microrganismi trovano le condizioni ambientali ideali per il loro sviluppo e se gli alimenti vengono lasciati anche per solo qualche ora al caldo estivo possono trasformarsi in autentici fermentatori di batteri potenzialmente pericolosi.  

Nella maggior parte dei casi le tossinfezioni provocate dagli alimenti contaminati sono caratterizzate da disturbi gastrointestinali di modesta gravità, che si risolvono in qualche giorno. Ma i sintomi, tra cui ci sono vomito, diarrea e spossatezza, sono molto fastidiosi e possono rovinarci le vacanze.  

Come evitare le tossinfezioni alimentari questa estate 

Questi sono i nostri dieci consigli sul cibo in estate, per prevenire il pericolo di tossinfezioni alimentari: 

  1. Igiene: l’aspetto più importante. È fondamentale richiedere ai rivenditori di non toccare gli alimenti con le mani, ma di utilizzare pinze, palette o guanti monouso. La stessa cosa dovrebbe fare chi vende alimenti o bevande nei bar. Evitiamo quegli esercizi commerciali dove che manipola gli alimenti sta anche alla cassa. 
  2. Ristoranti: specie nei posti che non conosciamo, evitiamo i carrelli con cibi freddi, conservati a lungo a temperatura ambiente, specie se con gelatine, creme, maionese, mascarpone, salse e uova. 
  3. Congelatori: non acquistiamo prodotti se il congelatore è stracolmo. Per una corretta conservazione, infatti, i prodotti non devono mai superare un certo carico. Meglio, poi, i freezer con gli sportelli chiusi (solitamente verticali).  
  4. Frutti di mare: non acquistate pesce e frutti di mare di dubbia provenienza. Prendete cozze e vongole solo se contenute in confezioni sigillate e avvolte da una retina di plastica, con un’etichetta che indica peso e scadenza dei frutti di mare. Ricordate che i frutti di mare possono essere conservati al massimo per 4 giorni, alla temperatura di 6°C, quindi, in frigorifero.  
  5. Guardiamo bene i cibi prima di mangiare: controlliamo che non ci sia brina all’esterno delle confezioni surgelate, è indice di un cattivo mantenimento. Buttiamo i cibi le cui confezioni in scatola presentano un rigonfiamento. Attenzione particolare ai prodotti freschi come latte, mascarpone, creme. 
  6. Scadenze: controlliamo sempre la data di scadenza di tutti gli alimenti, ricordando che quelli con la dicitura “da consumare entro…” la scadenza è tassativa. Quelli con la dicitura “da consumare preferibilmente entro…” si possono mangiare anche dopo.  
  7. Catena del freddo, attenzione a non interromperla. Se acquistiamo un dolce alla crema di ottima qualità, ma prima di consumarlo lo lasciamo per qualche ora a temperatura ambiente, il pericolo che si trasformi in un pericoloso alimento è consistente. 
  8. Gelati in spiaggia: il pericolo è che vengano venduti prodotti che sono stati scongelati e successivamente ricongelati. Questo può favorire lo sviluppo di microrganismi e alterare la qualità organolettica dei gelati. La confezione non dovrebbe presentare una brina grossolana superficiale. Inoltre, all’apertura, soprattutto i classici bastoncini di crema ricoperti di cioccolato, debbono avere una forma regolare. Se invece si osservano deformazioni o fuoriuscite di crema, perdita di compattezza o altri difetti, meglio non mangiarli. 
  9. Bibite: evitiamo di comprare bottiglie lasciate sotto i raggi del sole. I contenitori di plastica con il calore rilasciano sostanze chimiche che vengono poi assimilate dal nostro organismo. Ricordiamoci poi che anche le bibite hanno una scadenza: molti chioschi estivi, per smaltire le rimanenze dello scorso anno, vendono bibite già scadute. 
  10. Ambulanti: non acquistiamo prodotti deperibili da carrettini ambulanti, solitamente privi di celle frigorifere adeguate alla conservazione degli alimenti. 
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