Usando detersivi o igienizzanti per la pulizia di un ambiente si ottiene lo stesso risultato? Non è proprio così e spesso sono proprio i messaggi pubblicitari a trarci in errore spingendoci ad acquistare prodotti inadeguati per lo scopo che si vuole perseguire, sia che si tratti di prodotti per la casa che per la cura personale.
Cerchiamo di fare chiarezza tra i prodotti sul mercato.
Detergere e disinfettare, le differenze
Normalmente i prodotti per la pulizia vengono utilizzati per “sanificare” gli ambienti domestici, magazzini, servizi igienici, locali commerciali e anche strutture utilizzate per la ristorazione collettiva.
Gli obiettivi da raggiungere sono la pulizia delle strutture e l’igienizzazione, ovvero l’eliminazione di agenti microbici potenzialmente patogeni.
La pulizia si ottiene mediante l’uso di sostanze detergenti che, come i saponi classici (acidi grassi salificati con sodio e/o potassio), asportano il sudiciume dalle superfici e anche i microrgansmi in esso contenuti. In pratica si tratta di un’azione meccanica di pulizia che sfrutta anche la capacità “chimica” dei detergenti di “dissolvere” alcune sostanze come, ad esempio, i grassi.
L’uccisione dei microrganismi si ottiene invece con le sostanze disinfettanti (alcol etilico, acqua ossigenata, ipoclorito di sodio, sali di ammonio quaternario) e proprio per questa attività si definiscono “biocidi”. L’efficacia dei disinfettanti è legata alla possibilità di entrare in contatto diretto con i microrganismi. Se essi si trovano nell’interno delle particelle di “sporco” divengono difficilmente “attaccabili”.
Per rendere quindi oggetti, superfici, materiali completamente “igienizzati” è quindi opportuno combinare l’azione dei detergenti a quella dei disinfettanti.
Cosa dice la legge su detersivi e igienizzanti
La produzione e la commercializzazione dei detersivi non richiede autorizzazioni da parte delle Autorità Sanitarie, ma soltanto la conformità ai Regolamenti CE sui detergenti e i cosmetici (648/2004 e 1223/2009).
Al contrario per i disinfettanti/biocidi è necessaria una autorizzazione da parte del Ministero della Salute. Tale autorizzazione viene rilasciata sulla base di una documentazione scientifica che dimostra l’efficacia del prodotto per eliminare i microrganismi. Inoltre deve riportare le informazioni sugli eventuali effetti collaterali negativi e quindi le modalità di uso in completa sicurezza.
Le etichette di detersivi e igienizzanti
Anche le etichette di detersivi e igienizzanti sono diverse. In quelle dei detersivi viene riportata la “sicurezza chimica”, ovvero l’elenco degli ingredienti, le eventuali precauzioni da adottare per evitare danni, la presenza di allergeni. Informazioni dettagliate si trovano sul sito del CNSC (Centro nazionale delle sostanze chimiche dell’ISS).
I disinfettanti invece ricadono nell’ambito del Regolamento UE 528/2012 sui biocidi e le etichette sono più articolate. Esse debbono riportare, oltre al numero di autorizzazione ministeriale ed al nome dell’azienda produttrice, l’identità dei principi attivi e la loro concentrazione, la presenza di eventuali nanomateriali, il tipo di formulazione.
Debbono essere indicate in modo dettagliato e comprensibili le modalità di uso (frequenza di applicazioni e dosaggi), gli eventuali effetti collaterali e le azioni da intraprendere in caso che si verifichino.
Oltre alle indicazioni “amministrative” (lotto del prodotto e numero di registrazione), debbono essere anche riportate le modalità di smaltimento dei residui del biocida e dell’imballaggio.
Prima dell’acquisto di un biocida, soprattutto se avviene con il commercio elettronico, è importante verificare se ha il numero di registrazione ministeriale. In caso contrario è illegale e bisogna diffidare.
A cosa prestare attenzione
Mescolando prodotti detergenti tra loro e/o con disinfettanti si possono verificare delle reazioni con la produzione di sostanze potenzialmente nocive. E’ quindi necessario rispettare le istruzioni riportate nelle etichette.
Un ultimo problema da non sottovalutare à la possibilità dei disinfettanti di provocare resistenza batterica. Si tratta di un fenomeno che non si può osservare direttamente, ma si può manifestare a distanza di tempo con la comparsa di agenti infettivi più resistenti ai disinfettanti impiegati. Questo effetto è simile alla farmacoresistenza agli antibiotici. Per questo motivo si raccomanda di utilizzare i disinfettanti quando sono effettivamente necessari e nelle dosi indicate nelle etichette. Dosaggi blandi potrebbero favorire la farmacoresistenza.
I detergenti e i disinfettanti sono degli ottimi strumenti per mantenere in ottime condizioni igieniche ambienti e strutture, ma debbono essere utilizzati con prudenza e nel rispetto delle modalità di uso raccomandate dai produttori.
Per saperne di più leggi anche Disinfettanti, igienizzanti, detergenti: cosa c’è da sapere?
Articolo realizzato da Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e il Centro nazionale delle sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore (CNSC istituito da ISS).
Autore: Agostino Macrì in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità