C’è una novità per i consumatori nel settore delle vendite porta a porta: grazie al
Decreto legislativo di attuazione della Direttiva UE 2019/2161 c.d. “Direttiva Omnibus” aumentano le tutele: in pratica i giorni per recedere da un contratto passano da 14 a 30. Ciò significa che se dopo aver firmato un nuovo contratto di fornitura o aver acquistato qualcosa a domicilio abbiamo cambiato idea (o ci sentiamo vittime di un venditore troppo aggressivo) sarà più facile scioglierci dal vincolo. Vediamo nel dettaglio cosa possono fare i consumatori per difendersi.
Come difendersi dai venditori porta a porta?
In alcuni casi il problema non è aver cambiato idea, ma trovarsi di fronte venditori che hanno un atteggiamento insistente se non aggressivo. D’altra parte, tra call center selvaggi e
vendite di luce e gas porta a porta aggressive, i consumatori sono stanchi di essere
continuamente disturbati nel tentativo di vendere un qualsiasi tipo di servizio o pacchetto. Ecco, dunque, due consigli per difendersi dai
venditori porta a porta aggressivi:
- l’invio di una mail all’azienda per cui lavorano i venditori in cui si faccia presente la volontà di non essere più disturbati dai suoi responsabili alla vendita;
- appendere alla porta di casa un cartello in cui si espone la propria volontà di non essere contatti da venditori porta a porta.
Queste due tipologie di avviso rappresentano, da subito, un obbligo per i venditori che dovranno quindi rispettare la volontà del consumatore.
Se i venditori porta a porta continuano a bussare?
Nel momento in cui la società in questione riceverà la mail, in cui esprimiamo la nostra volontà di non essere più disturbati, avrà l’obbligo di
cancellare il nostro indirizzo da qualsiasi genere di archivio. Allo stesso modo il
cartello fuori dalla porta rappresenta un divieto per qualsiasi ulteriore tentativo di vendita. Ma cosa fare se i
venditori continuano a presentarsi alla nostra porta?
In questo caso è diritto del consumatore
rivolgersi al Garante della Concorrenza e del mercato compilando un modulo online segnalando l’accaduto. L’Autority, accertato il fatto, avrà il potere di sanzionare quelle aziende colpevoli di proseguire nei tentativi di vendita in chiara opposizione alla nostra volontà.
Foto e video contro i venditori porta a porta
Se il consumatore continuerà ad essere disturbato da
venditori porta a porta aggressivi nonostante le comunicazioni al riguardo, si possono inoltre registrare
foto e video.
Questo metodo, per quanto estremo, può rappresentare un utile strumento per ottenere un risarcimento alla luce del
mancato rispetto della propria privacy. Se infatti,
nonostante il cartello o la mail, i
venditori porta a porta continuino a presentarsi, il consiglio è quello di registrare foto e video dimostrando l’accaduto. Questi materiali saranno una preziosa prova da presentare in sede legale.
5 consigli sulle vendite a domicilio
Ecco alcuni consigli da seguire che possono tornare utili nel rapporto con i venditori porta a porta:
- richiedere l’identificazione del venditore. Nome, cognome e tesserino aziendale eviteranno di incappare in falsi venditori intenzionati a truffarci.
- prima di firmare un qualsiasi tipo di contratto la cosa migliore da fare è chiedere tempo per leggerlo. Nessuna offerta, per quanto allettante o “a tempo”, deve portare a firmare contratti di acquisto in maniera frettolosa. Rileggendo il contratto si potrà essere sicuri di non incappare in clausole o in altro genere di imprevisti;
- non pagare mai in contanti. Questo è un consiglio fondamentale poiché i pagamenti in contanti non lasciano traccia al contrario dei bonifici. In caso di truffa poter testimoniare di aver effettivamente pagato il prodotto fraudolento può fare la differenza. In caso di acquisto chiedete quindi le coordinate bancarie ed effettuate un bonifico;
-
ricordate che avete diritto di recedere entro 30 giorni dall’acquisto, qualora allettati da un’offerta o spinti dall’insistenza del venditore, decidiate di accettare per poi pentirvi poco dopo.
- per maggiori informazioni scarica la nostra guida con i consigli per le vendite a domicilio.
Articolo realizzato nell’ambito del progetto Save&safe – save planet, safe people, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali per l’anno 2020 ai sensi dell’art. 72, comma 1 del d.lgs 117/2017 s.m.i. – Avviso 2/2020