E-CIG: per gli “svapatori” fa meno male della sigaretta tradizionale, se certificata e di qualità
1156 (Sdc – dic. 2015) – “Chi svapa le sigarette elettroniche le considera meno dannose per la salute rispetto a quelle tradizionali, a patto che si tratti di prodotti certificati e di qualità: è quanto emerge dai risultati dell’indagine ‘Sigaretta elettronica: cosa ne pensi?’ lanciata lo scorso 20 ottobre dall’Unione Nazionale Consumatori sul sito www.consumatori.it e sui canali social dell’Associazione”. Queste le parole di Massimiliano Dona, Segretario generale dell’UNC.
“Siamo in una fase in cui da un rapporto condotto nel Regno Unito per conto dell’autorità sanitaria britannica -ricorda Dona- le e-cig sembrerebbero più sicure del 95% rispetto al tabacco, mentre uno studio che arriva dalla Harvard University di Cambridge sostiene che Il 75% delle sigarette elettroniche ‘aromatizzate’ in commercio negli Stati Uniti potrebbe contenere una sostanza chimica dannosa; inoltre, è di questi giorni la notizia per cui secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani guidato dall’In-Cnr e dell’Università Statale di Milano, la sigaretta elettronica creerebbe dipendenza e l’effetto ansiogeno sarebbe addirittura maggiore rispetto a quello della sigaretta tradizionale. Alla luce di ciò -prosegue Massimiliano Dona- riteniamo sia estremamente importante fare chiarezza su un tema così delicato; da parte nostra, abbiamo voluto intanto capire qual è il punto di vista dei consumatori”.
“L’indagine, seppur non abbia valore statistico e intenda semplicemente fotografare il sentiment degli utenti -spiega Dona- ha avuto un significativo riscontro con oltre 2.000 risposte, a conferma che si tratta di un tema di grande attualità che cattura l’interesse delle persone, specie di quelle che fanno uso dello strumento come dimostrano i dati per cui il 77% dei rispondenti rientra proprio tra gli ‘svapatori’ di sigaretta elettronica”.
Secondo i dati emersi, le e-cig sono considerate il miglior metodo per ridurre i danni derivanti dall’uso del tabacco (ben il 95% delle preferenze), dato confermato anche dalle risposte alla domanda “Perché usare la sigaretta elettronica?”: il 69% degli utenti ritiene che faccia meno male della sigaretta tradizionale (e proprio per questo motivo il 68% pensa che non passerà di moda) e quasi 60 consumatori su 100 credono che sia utile per smettere di fumare. Il 26% ritiene che l’e-cig aiuti a ridurre l’utilizzo della sigaretta tradizionale e il 25% che consenta di risparmiare rispetto ad essa.
In molti credono poi che la sigaretta elettronica sia stata osteggiata in questi anni: 81 utenti su 100 ritengono responsabili le multinazionali del tabacco, un numero pressoché identico (80%) individua un impedimento nello Stato e nell’eccessiva pressione fiscale e quasi la metà punta il dito contro i mezzi di informazione (46%) e le multinazionali del farmaco (36%). Solo 3 rispondenti su 100 pensano invece che la diffusione dell’e-cig non sia stata ostacolata.
Approfondendo la questione, lo studio evidenzia quali sono le caratteristiche che le persone cercano nel prodotto e, se un quarto predilige l’e-cig per il risparmio ad essa legato, molti di più cercano innanzitutto uno strumento il cui liquido sia certificato e di qualità (77% delle preferenze), con la possibilità di scegliere un aroma di proprio gradimento (71%) e che sia efficiente per durata della batteria, tempi di ricarica, etc. (75%). Per quanto riguarda poi il canale di acquisto preferito, al primo posto troviamo il negozio specializzato (81%), ma la metà si rivolge ormai anche agli e-shop (50%).
“I risultati emersi -spiega Dona- evidenziano un’inclinazione dei consumatori verso le e-cig, ma al contempo la loro forte richiesta di prodotti certificati e di qualità. Alla luce di ciò, sosteniamo una volta di più, e ci rivolgiamo in primo luogo al Ministero della Salute, la necessità di fare chiarezza e di condurre anche in Italia studi mirati e approfonditi”.
“Per troppo tempo sul tema e-cig hanno dominato incertezza scientifica e lentezza informativa: se, come emerso dallo studio del Regno Unito, le sigarette elettroniche potessero aiutare a contrastare il problema del fumo che nel nostro Paese continua ad essere la principale causa di morte -prosegue Massimiliano Dona- sarebbe il caso di rivedere quanto prima una tassazione che ad oggi può contribuire a deprimere il prodotto. D’altro canto, è assolutamente necessario capire se le sostanze presenti nelle sigarette elettroniche possono rappresentare una valida alternativa al fumo della sigaretta tradizionale. Insomma -conclude Dona- è arrivato il momento di fare chiarezza, sgombrando il terreno da strumentalizzazioni e miopie e introducendo regole precise che siano frutto di evidenze scientifiche, perché, non dimentichiamolo, la priorità è una sola: la salute dei cittadini”.
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Autore: Sonia Galardo
Data: 23 dicembre 2015