Che cos’è l’economia circolare? L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
Più semplicemente, l’economia circolare nasce da un modello di consumo pensato allo scopo di permettere di estendere il ciclo di vita dei prodotti esistenti più a lungo possibile e garantendo dunque, anche la sua ecosostenibilità, riducendo gli sprechi delle risorse naturali.
Questo modello economico spesso si contrappone al modello “tipico”, quello di economia lineare, che prevede la produzione, l’utilizzo e come ultima fase quella di “liberarsi” del prodotto gettandolo.
L’economia tradizionale, ovvero lineare, spesso fa leva sulla disponibilità di grandi quantità di materiali ed energia facilmente reperibili e a basso prezzo, che invoglia il consumatore al riacquisto del prodotto piuttosto che al riciclaggio.
In particolare, per l’Europa, sono due i settori prioritari da attenzionare al fine di evitare lo spreco e di promuovere riutilizzo e riciclaggio: gli imballaggi e i rifiuti elettronici.
Imballaggi: perché ridurre lo spreco?
Nel 2022 la Commissione Europea ha presentato una proposta per la revisione della legislazione sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi il cui obiettivo principale è ad esempio ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite per Stato membro del 15% rispetto al 2018 entro il 2040 e favorire il riutilizzo o la ricarica degli imballaggi (7). La proposta prevede inoltre il divieto di alcune forme di imballaggio, ad esempio quelli monouso per cibi e bevande consumati all’interno di ristoranti e caffè, quelli monouso per frutta e verdura ecc. Per incentivare il riutilizzo e il riciclo è stato proposto inoltre il miglioramento del design degli imballaggi dotandoli di etichettatura chiara. Questo dovrebbe eliminare la confusione nel conferimento degli imballaggi perché ogni imballaggio dovrà essere munito di un’etichetta che indichi di quali materiali si compone e in quale categoria di rifiuti dovrebbe essere conferito. I contenitori per la raccolta dei rifiuti avranno le stesse etichette e in tutta l’UE si utilizzeranno gli stessi simboli.
Entro il 2030 le misure proposte dovrebbero ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dagli imballaggi a 43 milioni di tonnellate rispetto alle 66 milioni di tonnellate di emissioni che verrebbero liberate se la legislazione non fosse modificata. Il consumo di acqua si ridurrebbe di 1,1 milioni di m3. I costi dei danni ambientali per l’economia e la società si ridurrebbero di 6,4 miliardi di € rispetto allo scenario di base per il 2030.
Rifiuti elettronici: riparare per non sprecare.
Un’altra categoria di rifiuti in rapida crescita è costituita dai materiali elettrici ed elettronici. Al momento meno del 40% di essi viene riciclato.
Per rifiuti elettronici ed elettrici si intende una varietà di prodotti diversi che vanno dallo smartphone alla lavatrice che vengono gettati dopo essere stati utilizzati per un breve o lungo periodo. In quest’ottica, è stata adottato una direttiva che prevede che entro la fine del 2024, tutti gli smartphone, i tablet e le fotocamere nell’Unione europea dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dalla primavera 2026, l’obbligo si estenderà ai computer portatili. La nuova legge fa parte di un più ampio sforzo dell’UE volto a ridurre i rifiuti elettronici e a consentire ai consumatori di compiere scelte più sostenibili (8).
Grazie a queste nuove regole i consumatori non avranno più bisogno di un caricabatteria ogni volta che acquistano un nuovo dispositivo, ma potranno utilizzare lo stesso caricabatteria per tutta una serie di dispositivi elettronici portatili di piccole e medie dimensioni.
Nell’ottica di ridurre i rifiuti e allo stesso tempo far risparmiare i consumatori, la Commissione europea ha adottato una nuova proposta che promuove la riparazione di prodotti di uso comune (es lavatrici, televisori ecc.) rispetto alla sostituzione.
Negli ultimi decenni, infatti, la sostituzione dei prodotti è stata spesso privilegiata rispetto alla riparazione. La proposta, quindi, garantirà che un numero maggiore di prodotti venga riparato nell’ambito della garanzia e renderà più facile ed economico ripararli dopo la scadenza fornendo incentivi opportuni.
Questo dovrebbe stimolare inoltre il settore della riparazione incoraggiando i produttori e i venditori a sviluppare prodotti più sostenibili. Oltre la scadenza della garanzia i consumatori avranno il diritto di chiedere ai produttori la riparazione dei prodotti tecnicamente riparabili (es lavatrici o televisori) e i produttori avranno l’obbligo di informare i consumatori sui prodotti per i quali sono tenuti a fornire la riparazione.
Inoltre, è prevista la creazione di una piattaforma online per la riparazione che consentirà di mettere in contatto i consumatori con i riparatori e i venditori di prodotti soggetti a ricondizionamento presenti nella loro zona. Questa piattaforma permetterà di effettuare ricerche che aiuteranno i consumatori a trovare offerte interessanti e aumenterà la visibilità dei riparatori.
Leggi sull’economia circolare: quali sono?
In conclusione, il piano sull’economia circolare ha portato a oggi a una serie di misure legislative che vanno dalla direttiva sulla plastica (Direttiva (UE) 2019/904) (9) e sugli imballaggi per prevenire l’aumento di rifiuti, al Decreto 118/2020 (10) che modifica la direttiva relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Altri provvedimenti riguardano il decreto sulle discariche (Decreto 121/2020) (11), il Decreto sui veicoli fuori uso (Decreto 119/2020) (12) e il Regolamento relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie (Regolamento 2023/1542/UE) (13).
Articolo realizzato da Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e il Centro nazionale delle sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore (CNSC istituito da ISS).
Autori: Silvia Alivernini, Maria Antonietta Orrù, Leonello Attias, Draisci Rosa
Media managers: Ferrari Marco, Guderzo Stefano, Deodati Simona, Domenico Spagnolo
Bibliografia
- Eurobarometro
https://europa.eu/eurobarometer/surveys/detail/2672 - COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI L’anello mancante – Piano d’azione dell’Unione europea per l’economia circolare COM/2015/0614 final
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52015DC0614 - COM(2019) 190 final – Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sull’attuazione del Piano di azione per l’economa circolare
- Relazione di David Cormand a nome della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, su “Verso un mercato unico più sostenibile per le imprese e i consumatori” 23 novembre 2020 – Bruxelles
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2020-11-23-INT-1-022-0000_IT.html - COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare Per un’Europa più pulita e più competitiva COM/2020/98 final
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52020DC0098 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/11/30/21G00210/sg - Nuovo piano d’azione per l’economia circolare Risoluzione del Parlamento europeo del 10 febbraio 2021 sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare (2020/2077(INI)) (2021/C 465/03)
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52021IP0040 - Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e che abroga la direttiva 94/62/CE (Bruxelles, 30.11.2022 COM(2022) 677 final)
- DIRETTIVA (UE) 2022/2380 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 novembre 2022 che modifica la direttiva 2014/53/UE, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio
- DIRETTIVA (UE) 2019/904 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32019L0904
DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 196 Attuazione della direttiva (UE) 2019/904, del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente. (21G00210) (GU Serie Generale n.285 del 30-11-2021 – Suppl. Ordinario n. 41). Entrata in vigore del provvedimento: 14/01/2022 - DECRETO LEGISLATIVO 3 settembre 2020, n. 118 Attuazione degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2018/849, che modificano le direttive 2006/66/CE relative a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. (GU Serie Generale n.227 del 12-09-2020). Entrata in vigore del provvedimento: 27/09/2020.
- DECRETO LEGISLATIVO 3 settembre 2020, n. 121 Attuazione della direttiva (UE) 2018/850, che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. (20G00138) (GU Serie Generale n.228 del 14-09-2020). Entrata in vigore del provvedimento: 29/09/2020.
- DECRETO LEGISLATIVO 3 settembre 2020, n. 119 Attuazione dell’articolo 1 della direttiva (UE) 2018/849, che modifica la direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso. (20G00137) (GU Serie Generale n.227 del 12-09-2020). Entrata in vigore del provvedimento: 27/09/2020.
- REGOLAMENTO (UE) 2023/1542 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 luglio 2023 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, che modifica la direttiva 2008/98/CE e il regolamento (UE) 2019/1020 e abroga la direttiva 2006/66/CE.