Cosa dice l’email con ricatto
Nell’email i criminali dicono di avere ‘beccato’ l’utente mentre visitava un sito porno. Ma non solo. Dicono anche di aver scaricato tutte le informazioni riservate sul suo conto (compresa la cronologia di navigazione) e di aver installato un virus sul suo computer (un trojan) tramite il quale avrebbero avuto accesso alla webcam riuscendo a filmarlo in atti intimi. Se l’utente non paga entro 48 ore un riscatto di 300 dollari in bitcoin (la moneta digitale), i criminali diffonderanno le immagini a tutti i suoi contatti, dunque amici, parenti e colleghi di lavoro.Perché si tratta di una truffa
Sul suo sito la Polizia Postale spiega perché questo avvertimento è un tentativo di truffa. “È tecnicamente impossibile, infatti, – si legge sul sito – che chiunque, pur se entrato abusivamente nella nostra casella di posta elettronica, abbia potuto – per ciò solo – installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, attivando la webcam o rubando i nostri dati”.Cosa fare se si riceve questa mail?
In caso abbiate ricevuto questo tipo di email sulla vostra casella di posta elettronica, i consigli da seguire (come indicato anche dalla Polizia Postale) sono i seguenti: 1) mantenete la calma: il criminale non dispone di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi né, con tutta probabilità, delle password dei profili social da cui ricavare la lista di nostri amici o parenti; 2) non pagate alcun riscatto: pagarlo significherebbe ricevere altre minacce e altre richieste di denaro; 3)cambiate la password della vostra email, sceglietene una particolarmente complessa e fate in modo che sia differente rispetto a quella che utilizzate per accedere ad altri vostri profili sul web (ad esempio Facebook); 4) abilitate meccanismi di autenticazione “forte”: fate in modo che all’inserimento della password venga associata l’immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul vostro telefono cellulare; 5) in generale, non lasciate mai i vostri dispositivi incustoditi e non cliccate su link o allegati di posta elettronica sospetti. HAI BISOGNO DEL NOSTRO AIUTO? SCRIVICI ALLO SPORTELLO GENERICO Autore: Rocco BellantoneData: 7 maggio 2019 Aggiornamento: 11 aprile 2022