Ho sentito parlare di elettrodomestici collegati a internet e mi sembra una bella innovazione, ma non c’è il rischio che non venga rispettata la mia privacy?
Se da un lato
il futuro digitale dei consumatori si presenta felicemente in evoluzione, non possiamo senz’altro trascurare alcune
preoccupazioni dovute al fatto che questi oggetti producono (meglio sarebbe dire “registrano”) una enorme quantità di
dati personali.
La maggior parte di questi sono “anonimi”, come quelli che fornisce il nostro smartphone ai sistemi di navigazione stradale per restituirci informazioni sul traffico. Ma in altri casi si tratta di dati che hanno un nome ed un cognome: sembra che negli Stati Uniti si sia svolto il primo processo che ha visto come “testimone” una lavatrice!“
L’allarme è già stato lanciato dal Global Privacy Enforcement Network, coalizione delle Autorità per la protezione dei dati personali di cui fa parte anche il Garante italiano,
l’Internet degli oggetti è un pericolo per i consumatori che affidano parte della quotidianità a strumenti e gadget intelligenti.
Insomma, davvero un argomento cui prestare attenzione quando decidiamo di “domotizzare” la nostra casa e, più in generale, digitalizzare la nostra vita e i nostri consumi.
Ecco allora alcuni consigli:
- Assicurarsi che i prodotti e i servizi che state comprando siano di aziende con una buona reputazione.
- Verificare che i fornitori di questi prodotti e servizi abbiano chiare politiche di privacy e di utilizzo dei dati.
- Controllare nelle policy se i dati possono essere ceduti a terzi.
- Scaricare le applicazioni per il vostro dispositivo solo da piattaforme affidabili, come Google Play o App Store. Controllate le recensioni dei clienti.
E poi, di fondamentale importanza un
quadro normativo che stabilisca con chiarezza la titolarità delle informazioni raccolte dagli oggetti e trasmesse sulla rete e i diritti e i doveri di tutte le parti coinvolte.
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Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 15 novembre 2017