E’ lecita la richiesta di un sovraprezzo se si acquista un farmaco in una farmacia notturna? Partiamo dal presupposto che la
farmacia notturna può essere, in determinate situazioni, un servizio davvero molto utile per coloro i quali necessitino di uno specifico medicinale durante la notte. Non tutti sanno però che il servizio ha un costo, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Farmacia notturna e diritto addizionale
Vi è mai capitato di aver bisogno di un farmaco con urgenza durante la notte e dover usufruire del servizio di farmacia notturna? Se è successo, vi sarete accorti che il prodotto acquistato ha un costo maggiore rispetto al solito: si tratta di un rincaro dovuto al cosiddetto diritto addizionale (o diritto di chiamata), una maggiorazione sul prezzo di vendita dei farmaci considerati “non urgenti”.
Il diritto addizionale è un compenso da riconoscere a quei farmacisti che lavorano di notte:
- in farmacie a “battenti chiusi”, cioè quando il farmacista di turno è all’interno dell’edificio e interagisce con i clienti tramite uno sportello;
- a chiamata, vale a dire chi è in servizio quella notte, pur non essendo fisicamente in farmacia, può essere contattato tramite un citofono o un numero di telefono.
Solo in questi due casi, al momento di pagare, può essere addebitato al consumatore un sovraprezzo sul farmaco acquistato in una farmacia notturna; se invece la farmacia effettua servizio notturno “a battenti aperti” il sovraprezzo non si deve pagare.
Quanto si paga per il farmaco notturno?
La somma che va riconosciuto alla farmacia può variare a seconda della posizione in cui si trova il presidio dove vengono acquistati i farmaci. Di fatti il diritto addizionale può costare:
- 7,50€ per le farmacie di città;
- mentre sale a 10€ per le farmacie che si trovano nelle aree rurali sussidiate (aree con meno di tremila abitanti).
Il pagamento per il diritto di chiamata ricordiamo comunque che può essere richiesto solo ed esclusivamente per l’acquisto di farmaci non urgenti.
Quali sono i farmaci non urgenti
La differenza tra farmaci urgenti e non è regolamentata dalla legge che su questa specifica questione dice che, a stabilire l’urgenza per l’acquisto di un farmaco è il medico curante che sulla ricetta deve inserire se si tratta di “farmaco urgente”. In questo caso non deve essere richiesto il pagamento di alcun diritto addizionale da parte del farmacista.
Può comunque capitare che determinati farmacisti, valutata la situazione come emergenziale, decidano di non far pagare un sovrapprezzo al consumatore che acquista un farmaco anche se sulla ricetta medica non è specificata l’urgenza del medicinale.
Insomma in molti casi spetta al farmacista di stabilire se è più urgente un pacco di pannolini o un analgesico e in quale dei due casi si può richiedere l’addizionale!
Guarda il video di Massimiliano Dona sul sovraprezzo nello scontrino della farmacia
Autore: Lorenzo Cargnelutti
Data: 7 settembre 2021