In Italia le agevolazioni fiscali in vigore nel 2016 sono state pari a 313,1 miliardi. Il nostro Paese è il primo in Europa per gli sconti fiscali ed il secondo nel mondo dietro all’Australia. Lo sostiene uno studio di Unindustria.
In Italia le agevolazioni per imprese e famiglie valgono 313,1 miliardi di euro e sono 799, una realtà peraltro cresciuta sistematicamente negli ultimi anni.
Dal 2011 e il 2016 gli sconti tributari salgono da 720 a 799 (+11%) e, in termini di valore, passano da 253,7 mld a 313,1 mld (+23%). Si tratta di una tendenza in netto contrasto con i molteplici progetti di revisione delle cosiddette «tax expenditure» varati a più riprese da quasi tutti i governi negli ultimi anni.
Una situazione che pone il nostro Paese in cima alla classifica di quelli che nel mondo fanno maggior ricorso, in rapporto al prodotto interno lordo, alle «eccezioni» in campo tributario: l’Italia (8% del Pil, prima in Europa) è seconda dietro l’Australia (8,2%) e precede gli Stati Uniti d’America (7,6%), la Gran Bretagna (5,9%), la Spagna (3,8%), Grecia (3%), Austria (2,9%), Danimarca (2,8%), Norvegia (2,6%), Francia (2,2%), Canada (2%), Olanda (1,9%), Germania (0,8%) e Portogallo (0,6%).
Ad avviso dell’UNC, lo studio, che ripropone dati italiani resi noti dalla Corte dei Conti nel suo rapporto sulla finanza pubblica, basati sul monitoraggio della Commissione del Mef, dimostra che è possibile fare una riforma del fisco, per abbassare la pressione fiscale sulle famiglie più in difficoltà, unica via per rilanciare i consumi. Le risorse, infatti, possono essere reperite dal taglio delle agevolazioni fiscali che si sono stratificate nel tempo, ma che, quasi mai, non rispondono a logiche economiche e non corrispondono ad un sistema tributario informato a criteri di progressività, come invece sancito dalla Costituzione.
Autore: Mauro Antonelli
Data: 15 maggio 2018
Fisco: in Italia record UE per agevolazioni
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