Come rendere gli alimenti che mangiamo più sicuri, sani e rispettosi dell’ambiente? E’ l’obiettivo di FOODGUARD (101136542 – HORIZON-CL6-2023-FARM2FORK), progetto realizzato dalla nostra Unione Nazionale Consumatori con 19 partner europei ed extra-europei, per sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e alternative (basate sul microbioma, sulle attività microbiche, sul packaging intelligente che protegge e monitora le condizioni degli alimenti e sull’ecolabelling dei prodotti).
L’alimentazione oggi tra risorse, sprechi e ricerca della qualità
In questo momento storico, l’industria agroalimentare si trova ad affrontare sfide importanti: in primo luogo, fornire alla popolazione mondiale cibo sufficiente da mangiare e, contemporaneamente, garantire che questo cibo sia sicuro da mangiare, pur mantenendo processi produttivi entro vincoli ambientali.
Questi obiettivi devono essere realizzati nel contesto di un enorme cambiamento tecnologico, di una crescente mancanza di risorse naturali e di una continua evoluzione degli stili di vita e delle abitudini di consumo; in tutto il mondo ma soprattutto nell’UE, l’industria alimentare è obbligata ad operare in base ad aspettative molto chiare, vale a dire che i consumatori preferiscono cibi che sono: convenienti e freschi (lavorati e confezionati il meno possibile); “naturali” – con meno conservanti possibile; sani senza effetti nocivi sulla salute (ad esempio, a basso contenuti di grassi, sale e zucchero); prodotti in modo sostenibile dal punto di vista ambientale.
In questo scenario, il rapporto FAO ha evidenziato il peso degli sprechi alimentari: circa 1/3 del cibo prodotto per il consumo umano viene infatti perso o sprecato a livello globale e all’interno dei paesi dell’UE si stima che il food waste generi 57 milioni di tonnellate (24% verdure, 22% frutta, 12% cereali, 11% tuberi, 11% carne, 10% colture oleaginose, 7,5% prodotti lattiero-caseari e uova e 3% di pesce). Il peso dei rifiuti alimentari annuo è pari a 127 kg per abitante con un valore di mercato di circa 130 miliardi di euro.
Nel frattempo 36,2 milioni di persone non riescono a permettersi un pasto nutriente.
Lo spreco alimentare ha inoltre un notevole impatto ambientale dovuto alle emissioni di gas serra (circa il 5% sul totale dei gas serra della UE) e all’esaurimento delle risorse naturali (uso della terra e delle risorse idriche).
A fronte di ciò, la UE sta incoraggiando l’adozione di strategie e soluzioni alternative, come ad esempio l’introduzione di nuove tecnologie nelle industrie alimentari, promuovendo catene di valore corte, ottimizzando la logistica, adeguando la datazione dei prodotti, migliorando gli imballaggi ed infine educando i consumatori al fine di minimizzare gli sprechi/perdite alimentari.
Gli obiettivi di Foodguard
FOODGUARD partendo da questo contesto mira migliorare la qualità dei cibi che i consumatori portano a tavola e a ridurre gli sprechi. Le soluzioni innovative proposte riguardano l’intera catena del valore alimentare, ovvero la lavorazione e l’imballaggio degli alimenti e mirano a:
- prolungare la durata di conservazione degli alimenti deperibili, riducendo al minimo gli sprechi alimentari
- aiutare l’industria alimentare a implementare queste soluzioni come alternative ai conservanti chimici
- attuare una politica reattiva per l’attuazione di questi approcci e coinvolgere i consumatori informandoli tramite strumenti/piattaforme, migliorando efficacemente la consapevolezza e la fiducia nel settore alimentare
- rendere più facile per i consumatori adottare una dieta alimentare sana e sicura.
Le ricerche di FOODGUARD si concentreranno su alcuni prodotti:
1 – Convalida di strumenti per prolungare la durata di conservazione delle verdure fresche di IV gamma preconfezionate.
Le verdure fresche di IV gamma preconfezionate hanno una durata di conservazione limitata, in genere da 6 a 8 giorni, con conseguenti quantità significative di perdite e sprechi di cibo.
2 – Convalida di strumenti per estendere la durata di conservazione della carne
Il settore della lavorazione della carne nell’UE è la sottocategoria più importante nella produzione di alimenti e bevande. Essendo alimenti che presentano un contenuto di umidità più elevato e un numero elevato di superfici tagliate, la carne fornisce le condizioni ideali per la crescita microbica, inclusa la crescita di microrganismi patogeni e deterioranti.
3 – Convalida di strumenti per estendere la durata di conservazione del pesce
Anche i filetti di pesce fresco preconfezionati hanno una durata di conservazione limitata, in genere fino a 8 giorni. Pertanto, sono necessarie tecnologie di conservazione innovative e alternative per aumentare la durata di conservazione e ridurre le perdite e gli sprechi alimentari.
4 – Convalida di strumenti per estendere la durata di conservazione del formaggio Feta
La feta preconfezionata ha una durata di conservazione generalmente compresa tra 6 e 8 mesi, tuttavia la richiesta dei consumatori di ridurre la concentrazione di sale nei formaggi ne diminuisce sensibilmente la scadenza. Pertanto FOODGUARD testerà imballaggi alternativi per aumentare e prevedere la durata di conservazione del prodotto senza l’uso di sostanze chimiche.
Per rimanere informato sulle attività e i risultati del progetto vai sul sito di FOODGUARD e segui gli account social:
Approfondisci, leggendo gli articoli del nostro blog:
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- Smart packaging contro gli sprechi e per la sostenibilità
- Il packaging intelligente che fa durare di più gli alimenti
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