Molti consumatori ci chiedono se possono fidarsi dei prodotti biologici e se è giustificato il prezzo più alto rispetto agli alimenti convenzionali. Con carrelli della spesa sempre più magri, in effetti, fa riflettere che il biologico, il cui prezzo è più alto rispetto ai prodotti convenzionali, è uno dei pochi settori che regge alla crisi.
Risponde a questi dubbi Agostino Macrì, esperto di sicurezza alimentare della nostra Unione Nazionale Consumatori: “A chi predilige il biologico perché lo considera più sicuro -spiega Macrì- rispondiamo che indubbiamente ha caratteristiche di qualità che permettono di ritornare ai valori della tradizione, ma il livello di sicurezza è analogo a quello degli alimenti convenzionali. In concreto, le produzioni biologiche seguono cicli produttivi naturali senza il ricorso a sostanze chimiche ‘xenobiotiche’ e quindi viene evitata la presenza di residui di pesticidi, fitofarmaci, farmaci veterinari; negli alimenti convenzionali, in ogni caso, l’eventuale presenza di questi residui è molto contenuta e comunque sempre al di sotto dei limiti di sicurezza che sono stati stabiliti dalle autorità sanitarie nazionali e comunitarie. Il vero problema -spiega l’esperto- è che le sostanze chimiche naturali (micotossine, prodotti di degradazione) ed i microrganismi (virus, batteri, parassiti, funghi) di origine ambientale (che possono essere alla base delle tossinfezioni alimentari) possono essere presenti sia negli alimenti biologici sia in quelli convenzionali”.
A far lievitare i costi del biologico, poi, contribuiscono le norme comunitarie che impongono una ‘certificazione’, le cui spese devono essere sostenute direttamente dai produttori. “Ridurre i costi per le certificazioni (rendendole anche più efficienti), contenere le spese di gestione per i produttori e accorciare ulteriormente la filiera -commenta Macrì- aiuterebbe, perlomeno, a rendere il biologico meno elitario”.
Autore: Agostino Macrì
Data: 16 settembre 2014
Biologico è più sicuro?
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