Abili seduttori, capaci di scegliere tempi e modi per far cadere nella trappola l’anziano: questo l’identikit dei truffatori che sempre più spesso scelgono tra le loro vittime anche le persone anziane.
Arrivano nelle case soprattutto di mattina, quando è più facile trovare l’anziano da solo, si presentano spesso con la scusa di conoscere un familiare e talvolta riescono a far firmare contratti capestro o a carpire informazioni sensibili come le coordinate bancarie.
Frequente il caso di persone che si spacciano per impiegati che lavorano per enti di recupero crediti e richiedono somme di denaro. A tal proposito, è bene sapere che nessuno (né una banca, né un ente di riscossione) manda un funzionario presso la nostra abitazione. Non apriamo dunque la porta e se proprio abbiamo un dubbio, facciamo una telefonata alla nostra banca per le opportune verifiche.
O ancora i truffatori fermano il malcapitato di turno per strada offrendosi di accompagnarlo alla posta o in banca con l’unico intento di reperire informazioni utili a truffarlo.
Seppur molti anziani sanno difendersi benissimo da soli, può essere utile dare qualche consiglio per non cadere nella trappola:
• Non aprite la porta a sconosciuti: può sembrare questo un consiglio negativo che suggerisce un atteggiamento di chiusura all’anziano il quale già troppo spesso vive condizioni di solitudine. Purtroppo però l’esperienza ci insegna che aprire la porta può far prendere coraggio a chi vuole importunarci (sia esso un venditore insistente o anche un vero e proprio truffatore) e a far cadere le difese psicologiche della persona anziana che avrà più remore a liberarsi bruscamente di chi lo sta importunando rispetto a quanto potrebbe fare un giovane.
• Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o alla posta, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.
• Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.
• Se qualcuno vi importuna, fingete di ricevere una telefonata o chiamate una persona cara magari facendo credere che vi raggiungerà di lì a poco.
• Non firmate nessun modulo o contratto, in ogni caso fatevi lasciare una copia per farla visionare a un vostro familiare.
• Siete sempre in tempo per ripensarci! il diritto di recesso si può esercitare entro 14 giorni dalla stipula del contratto (per i contratti di fornitura di servizi) e dalla consegna dei beni (se avete acquistato dei prodotti). Se invece non siete stati informati sul diritto di recesso, il termine sarà di 12 mesi decorrenti dalla fine del periodo di recesso iniziale (quindi, in totale, 14 giorni più 12 mesi) e per farlo potete sempre contare sull’aiuto dei nostri esperti.
• Un consiglio che poi può sembrare bizzarro ma è molto utile è poi quello di avere cura della propria spazzatura e della buca postale da cui si possono carpire informazioni sulla famiglia, indirizzi…
Utili consigli possono essere poi dati anche alle persone care:
• Non lasciate sole le persone anziane, anche se non abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani.
• Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti, dimostratevi disponibili in caso si necessità, invitate gli anziani a chiedere aiuto a voi o ad un vicino di casa, oppure spiegate loro che in caso di problemi è bene contattare il 113.
• Create una rete di solidarietà: non fate sentire soli i vostri cari.
Anche gli impiegati di banca o degli uffici postali possono aiutare le persone anziane:
• Quando allo sportello si presenta un anziano e fa una richiesta spropositata di denaro contante, dedicate un minuto a parlare con lui. Basta poco per evitare un dramma.
• Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali nessuna persona è autorizzata a chiedere informazioni.
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Autore: Sonia Galardo
Data: 20 luglio 2018
Truffe anziani, l’inchiesta
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