La Commissione Europea ha deciso di archiviare il procedimento di infrazione aperto contro l’Italia nel 2006 per la non corretta applicazione del nostro Paese della normativa sul "112", il numero che si può digitare in qualunque stato membro dell’Unione europea per contattare i servizi di emergenza. In particolare, tale normativa impone agli stati membri di informare i cittadini sull’esistenza del numero unico di emergenza, il 112 appunto, e di rendere il più possibile affidabili e precise le informazioni sulla localizzazione del chiamante.
Conoscere la posizione esatta da cui proviene la chiamata permette infatti di accelerare l’intervento dei servizi di emergenza, evitando l’aggravarsi delle condizioni di salute delle vittime e permettendo di salvare delle vite. Inoltre, sempre secondo quanto stabilito dalla direttiva europea, tale localizzazione deve essere resa nota gratuitamente non appena la chiamata raggiunge i servizi di emergenza.
L’Italia, nonostante i richiami della Commissione Europea, non si era ancora adeguata agli obblighi della direttiva, motivo per cui la stessa Commissione aveva chiesto alla Corte di giustizia europea di comminarle un’ammenda. La scorsa estate, il nostro Paese ha però introdotto un sistema di informazione nazionale provvisorio per l’identificazione delle chiamate sia per la telefonia fissa, sia per quella mobile, capace di trasmettere in pochi secondi alle autorità preposte alla pubblica sicurezza i dettagli sulla localizzazione del chiamante.
Inoltre, l’Italia sta sviluppando un sistema più avanzato al fine di allinearsi alle disposizioni più rigorose in materia di numero unico europeo 112 stabilite dalle nuove norme UE nel settore delle comunicazioni e che saranno operative a partire dal prossimo 25 maggio. Ecco perché Bruxelles ha deciso di archiviare il procedimento di infrazione a carico del nostro Paese.
Autore: Sonia Galardo
Data: 16 marzo 2011
La CE archivia il provvedimento contro l’Italia sul numero “112”
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