Leggere correttamente l’etichetta dei cosmetici è fondamentale per sapere le sostanze chimiche che contengono, ma anche come conservarli e per quanto tempo. Iniziamo pero a definire cosa intendiamo parlando di cosmetici.
Per prodotto cosmetico si intende qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano o sui denti e sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei.
Per la produzione dei cosmetici si utilizzano numerose sostanze chimiche organiche e inorganiche, naturali o di sintesi e anche di diversa forma fisica come ad esempio i nanomateriali.
Sono disponibili sotto diverse forme che vanno dalle creme ai saponi solidi, dai rossetti alle paste dentifrice, dai liquidi detergenti ai profumi in soluzioni alcoliche; si adoperano quindi diverse centinaia di sostanze chimiche per ottenere migliaia di prodotti.
Le sostanza chimiche presenti nei cosmetici
L’uso corretto dei cosmetici comporta importanti benefici; una loro inadeguata gestione può però comportare il rischio di effetti collaterali indesiderabili per la nostra salute.
La maggior parte delle sostanze che costituiscono i cosmetici, dopo avere svolto la loro azione, finiscono con l’essere sversate nell’ambiente e possono costituire un rischio per gli organismi animali e vegetali.
Proprio per questi potenziali rischi e a garanzia della salute dei consumatori e dell’ambiente, per la produzione dei cosmetici si possono utilizzare soltanto sostanze le cui caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche siano note al fine di ottenere prodotti ragionevolmente sicuri.
Le informazioni sono ottenute con complessi studi sperimentali che consentono di individuare gli eventuali pericoli per l’uomo e per l’ambiente. La complessità degli studi è dovuta anche al fatto che, a differenza di altre sostanze chimiche che hanno usi diversi (farmaci, additivi alimentari, fitofarmaci, ecc.) per quelle usate in cosmetica non è consentita la sperimentazione animale; si debbono quindi impiegare tecniche alternative, convalidate e adottate a livello comunitario, in grado di fornire comunque dati completi per definire le misure da applicare per prevenire eventuali rischi per i consumatori.
La valutazione dei prodotti cosmetici e dei loro ingredienti
Il complesso delle informazioni scientifiche è oggetto di valutazione da parte di organismi tecnico-scientifici. Per l’Unione Europea, la valutazione dei prodotti cosmetici e dei loro ingredienti viene effettuata su richiesta della Commissione dal Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (CSSC). Per quanto concerne i metodi alternativi alla sperimentazione animale, questi sono oggetto di una approfondita valutazione da parte dell’ECHA (Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) ai cui lavori per il nostro Paese partecipa il Centro Nazionale per le Sostanze chimiche, Prodotti Cosmetici e Protezione del Consumatore dell’Istituto Superiore di Sanità che risponde anche a specifiche richieste delle autorità di controllo nazionali. Per le aziende la conoscenza delle caratteristiche di efficacia e di sicurezza delle sostanze chimiche che utilizzano per la preparazione dei loro prodotti, è di fondamentale importanza per mettere in commercio dei cosmetici sicuri e definire le condizioni di uso da “suggerire” agli utilizzatori finali.
I cosmetici sono utilizzati dalle persone di entrambi i sessi; si tratta di un aspetto molto importante e di cui non sempre si tiene particolarmente conto. A questo proposito, è importante evidenziare che gli apparati endocrini maschili e femminili reagiscono in modo differente ad alcune sostanze chimiche; in particolare quello femminile è particolarmente complesso e delicato nelle varie fasi della vita. Ci sono alcune sostanze che possono influenzare i cicli mestruali, la fertilità, l’andamento della menopausa. La ricerca scientifica in questo settore è molto “vivace” e le scoperte effettuate sono utilizzate al meglio per trarre i maggiori vantaggi possibili dai prodotti cosmetici.
Sulla base di quanto premesso appare evidente che è di fondamentale importanza leggere con attenzione l’etichetta dei cosmetici prima di utilizzarli.
Le informazioni principali sull’etichetta dei cosmetici
Molti dei principi attivi utilizzati possono degradarsi e perdere la loro efficacia. Per tale motivo si indicano le condizioni di conservazione e di utilizzazione (es. conservare al buio e lontano da fonti di calore) e di utilizzare il prodotto in tempi ragionevolmente brevi dopo l’apertura.
Viene quindi indicato il tempo di scadenza che si esprime con la dicitura da consumare “preferibilmente entro…”
Per i prodotti con durata minima superiore a trenta mesi, invece, deve essere riportata un’indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato mantenendo la stessa efficacia e senza provocare effetti nocivi per il consumatore.
Per fornire questa indicazione si utilizza l’acronimo «PAO» (Period After Opening), preceduto dal simbolo di un vasetto aperto; ovviamente debbono essere anche riportate le modalità di uso in italiano.
Deve essere riportato l’elenco degli ingredienti e anche l’eventuale presenza di sostanze allergizzanti. Purtroppo potenzialmente tutte le sostanze chimiche possono provocare delle allergie; per chi è allergico a qualche sostanza “fuori dal comune” il consiglio è di verificare dall’etichetta l’eventuale presenza.
L’eventuale resenza di nanomateriali deve essere indicata.
Se lo spazio dell’etichetta dei cosmetici è insufficiente per riportare tutte le indicazioni, si può ricorrere a un foglietto illustrativo.
Chi vigila sui cosmetici?
Purtroppo non si può escludere che i cosmetici possano comunque provocare degli effetti indesiderati su singoli individui o gruppi di persone.
Gli effetti indesiderabili gravi sono quelli che inducono incapacità funzionale temporanea o permanente, disabilità, ospedalizzazione, anomalie congenite, rischi mortali immediati o decesso. Esistono poi effetti meno gravi è transitori.
Per affrontare e risolvere questo fenomeno presso il Ministero della salute è attiva la “cosmetovigilanza” che in seguito all’acquisizione delle segnalazioni di effetti indesiderabili procede alla raccolta e alla valutazione dei dati e alla diffusione dell’informazione in ambito europeo. Tutte le segnalazioni ricevute sono conservate nella banca dati di cosmetovigilanza e sono anche utilizzate per imporre limitazioni di uso ai cosmetici che provocano effetti negativi.
A volte sul mercato possono essere presenti dei cosmetici contraffatti. di seguito la definizione dal Regolamento Europeo n. 1383/2003 del 22 luglio 2003: “Per merce contraffatta si intende il prodotto, incluso l’imballaggio, su cui sia stato apposto senza autorizzazione un marchio commerciale identico ad uno validamente registrato per lo stesso tipo di prodotto o, comunque, un marchio che non ne possa essere distinto nei suoi aspetti essenziali”.
Articolo realizzato da Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e il Centro nazionale delle sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore (CNSC istituito da ISS).
CNSC – ISS: Domenico Spagnolo, Leonello Attias, Maria Alessandrelli e Rosa Draisci
Gruppo comunicazione CNSC – ISS: Marco Ferrari, Simona Deodati, Stefano Guderzo, Rosanna Fidente.