Focus sui minerali per il sistema immunitario: zinco, ferro, selenio e rame
Zinco Una carenza di zinco può avere un impatto sfavorevole sui processi dell’immunità, provocando una ridotta formazione, attivazione e maturazione dei linfociti, disturbando la comunicazione intercellulare e indebolendo le difese innate dell’organismo. I bambini con carenza di zinco sono in particolare soggetti ad un aumento della morbilità per sindromi diarroiche e respiratorie. Ferro L’associazione tra l’apporto dietetico di ferro e la funzione del sistema immunitario è stata riconosciuta da EFSA nel 2009, sulla base dei risultati di studi perlopiù condotti su modelli sperimentali animali e cellulari. Più precisamente, i dati disponibili dimostrano come la carenza di ferro sia in grado di influenzare in senso sfavorevole la risposta immunitaria mediata da cellule. Queste osservazioni sono state in parte confermate nell’uomo, nel quale è stato rilevato come la carenza di ferro possa, per esempio, alterare l’equilibrio tra citochine antinfiammatorie e pro infiammatorie. Più recentemente. EFSA ha riconosciuto il ruolo del ferro anche nel sistema immunitario dei bambini, stabilendo l’esistenza di un’associazione di tipo causa-effetto tra l’apporto nutrizionale del minerale e il contributo alla normale funzione del sistema immunitario stesso, anche fino ai 3 anni di età. Selenio I dati provenienti da modelli animali e i risultati di vari studi epidemiologici indicano che la carenza di selenio, specie se combinata con quella di vitamina E, può portare a un aumento delle mutazioni genetiche e della virulenza di alcuni virus. In uno studio in doppio cieco controllato contro placebo, un aumento dell’assunzione di selenio da parte di soggetti altrimenti sani, ma con livelli relativamente bassi delle concentrazioni plasmatiche del selenio stesso, ha significativamente migliorato l’immunità cellulare. I soggetti che avevano ricevuto selenio hanno eliminato più rapidamente il virus, attenuato di un vaccino orale contro la poliomielite; l’analisi della sequenza del genoma virale ha mostrato un numero inferiore di mutazioni rispetto a quello rilevato tra i soggetti che avevano ricevuto il placebo. Questi dati suggeriscono che uno stato nutritivo non ottimale del selenio nella popolazione potrebbe portare alla comparsa di ceppi più patogeni di malattie virali, aumentando così i rischi associati a queste malattie. Un effetto favorevole sul mantenimento della funzione immunitaria è riconosciuto da EFSA anche al rame.L’importanza di integrare
L’integrazione con micronutrienti e composti specifici, come i minerali, può quindi promuovere una funzione immunitaria ottimale ed aiutare a controllare l’impatto delle infezioni. Potrebbe anche contribuire a limitare gli effetti patogeni di nuovi ceppi virali e compensare eventuali carenze nutrizionali, sostenendo una funzione immunitaria ottimale e riducendo quindi il rischio e le conseguenze delle infezioni.Guarda il video “L’importanza dei minerali per il sistema immunitario”
Per una referenza completa sul tema, si veda:- Review scientifica “Stile di vita, alimentazione ed integrazione nell’epoca del Covid-19. Lo stato dell’arte” http://www.integratoriebenessere.it/stile-vita-alimentazione-ed-integrazione-nellepoca-covid-19-dellarte/