Multe più salate a partire dal 10 giugno:
aumentano, infatti, i costi di notifica per le multe stradali recapitate da Poste Italiane.
Questo perché
la tariffa per la spesa di spedizione più diffusa, quella di plichi di peso inferiore a 20 grammi, passerà da 6,80 a 9,50€, un aumento dunque di circa il 40 per cento.
A comunicarlo è proprio
Poste Italiane che, in linea con le modifiche recentemente apportate alla
Legge 890/1982 e con le Delibere attuative dell’
Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in tema di notifiche a mezzo del servizio postale ha comunicato
l’aumento delle tariffe postali come conseguenza dell’incremento del numero di spedizioni per ciascun verbale.
Quindi aumentano i verbali da inviare e di conseguenza aumentano
i costi a carico del consumatore. Inoltre, negli ultimi tempi, è stato reintrodotta sia la
CAN (comunicazione di avvenuta notifica), vale a dire la seconda raccomandata informativa che viene spedita al destinatario qualora, vista la sua assenza, l’atto sia stato consegnato a un familiare o al portiere; sia la
CAD (comunicazione di avvenuto deposito) cioè la raccomandata spedita al destinatario qualora, a causa della sua assenza, il plico sia riportato all’ufficio postale.
Il paradosso di multa e notifica
In alcune città gli aumenti delle tariffe potrebbero portare anche ad una coincidenza particolare con l’importo della notifica che va quasi ad eguagliare il valore della stessa multa!
Se pensiamo che dal 2013 è possibile avere
una riduzione dell’importo della multa del 30% se si paga entro 5 giorni, questo vuol dire che, nel caso in cui la multa sia di 29,40€ (valore della multa che più comunemente viene inflitta agli automobilisti), in alcune città il costo per le spese di accertamento e notifica da pagare (18-20€) potrebbe essere di poco inferiore rispetto a quella della sanzione.
Le spese di notifica eguaglieranno la sanzione, nel caso in cui, con auto aziendali o noleggiate, il verbale viene notificato prima all’intestatario e poi al responsabile effettivo dell’infrazione.
Ma da cosa dipendono questi aumenti?
Le tariffe che riguardano la spedizione di notifiche per via postale sono quantificate a forfait, tenendo conto della percentuale di atti che hanno richiesto l’invio di CAN o CAD.
La quantificazione, logicamente, è soggetta a revisioni annuali infatti se ci saranno variazioni nelle tariffe dipenderà dalla quota di atti che richiedono l’invio di notifiche.
I costi però potrebbero ridursi sensibilmente, sia per il consumatore che per lo Stato, nel caso in cui gli
automobilisti aprissero una
casella PEC (posta elettronica certificata), infatti dal 2018 gli organi di polizia devono notificare, se possibile, i verbali in via telematica. Ma purtroppo sono ancora pochi i cittadini ad avere una casella PEC!
Autore: Lorenzo Cargnelutti
Data: 10 giugno 2019