Torniamo a parlare di
olio di palma, dopo le ultime dichiarazioni dell’Efsa che hanno portato il solito clamore mediatico; l’Efsa ha dichiarato: “
i contaminanti da processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, danno adito a potenziali problemi di salute”. Ciò significa che durante le lavorazioni alimentari, in particolari durante le raffinazioni degli oli vegetali ad alte temperature si formano alcune sostanze “esteri glicidici degli acidi grassi” che potrebbero essere potenzialmente cancerogeni.
Va precisato che il rapporto dell’Efsa, quindi, non parla dell’olio di palma in sé ma di
sostanze chimiche che possono svilupparsi al suo interno quando questo viene lavorato. L’Efsa ritiene che queste sostanze possano essere causa di tumore.
Al fine di minimizzare o annullare i rischi per i cittadini l’UNC chiede che le
Autorità Sanitarie nazionali e comunitarie avviino tempestivamente le misure di gestione del rischio di loro competenze ed in particolare:
- definiscano dei limiti di tolleranza almeno provvisori dei tre contaminanti negli oli vegetali destinati direttamente o indirettamente al consumo alimentare umano
- impongano alle aziende alimentari il controllo dei livelli dei contaminanti nelle materie prime con l’obbligo di escludere dalla lavorazione quelle che superano i limiti stabiliti
- impongano il controllo della presenza delle tre sostanze nei prodotti finiti.
Queste misure sono fondamentali per
evitare l’insorgere di allarmisimi tra i cittadini.
Autore: Agostino Macrì
Data: 6 maggio 2016