Quando si deve affrontare una spesa ma non si possiede la liquidità necessaria per farlo non resta altro che richiedere un prestito. Nonostante la maggiore apertura e flessibilità manifestata nel corso degli ultimi tempi dal mercato creditizio, per ottenere la cifra richiesta è necessario possedere dei precisi requisiti. Soprattutto nel caso dei prestiti personali, considerati altamente rischiosi per gli enti che erogano la liquidità, è essenziale dimostrare la propria stabilità finanziaria.
Infatti i criteri di valutazione dei prestiti personali adottati dalla maggior parte delle banche tengono in considerazione diversi aspetti: l’età del richiedente, il rapporto rata/reddito, la tipologia contrattuale e perfino la stabilità del datore di lavoro. Tutti fattori che in effetti potrebbero limitare la possibilità per un giovane lavoratore di accedere alla somma desiderata. Cerchiamo allora di capire se e in che modo un neoassunto può ottenere un prestito.
Cosa valutano le banche prima di erogare un prestito
Come accennato, uno dei requisiti principalmente analizzati dalle banche nel momento in cui devono erogare un prestito è senza dubbio il rapporto rata/reddito che indica proprio la capacità del richiedente di restituire la somma ricevuta. Infatti, solo se le entrate mensili sono costanti e quindi in grado di assicurare il pagamento puntuale delle rate, la banca potrà concedere la somma richiesta.
Un altro requisito essenziale è la tipologia contrattuale. In questo caso saranno maggiormente favoriti i contratti a tempo indeterminato, dove il periodo di prova è stato già superato. Nel caso di un giovane lavoratore, la banca tenderà a valutare non solo la tipologia contrattuale ma anche il superamento del periodo di prova, che mediamente si aggira intorno ai 6/8 mesi.
Anche la stabilità del datore di lavoro costituisce un ulteriore titolo di garanzia. Saranno infatti avvantaggiati non solo i dipendenti pubblici, ma anche coloro che lavorano presso aziende strutturate, con un numero di dipendenti superiore ai 50 e con una situazione finanziaria stabile.
Tuttavia nel caso di lavoratori neoassunti ma che hanno alle spalle altre esperienze professionali e magari hanno già ottenuto altri finanziamenti in passato, le probabilità di ottenere un prestito potrebbero aumentare. Al momento della valutazione delle richieste le banche tenderanno anche a considerare se il lavoratore vive ancora con i genitori o solo, se ha un contratto di affitto intestato a suo nome e se ha dei figli a carico.
Le soluzioni alternative per un neoassunto
Sebbene le possibilità siano ridotte, ottenere un prestito per un giovane lavoratore non è impossibile dal momento che potrebbe adottare alcune soluzioni alternative. La prima alternativa potrebbe essere quella di ricorrere all’intervento di un garante, una persona con una posizione finanziaria stabile, che possa intervenire in caso di mancato rimborso delle rate.
La seconda soluzione, particolarmente consigliata a coloro che possiedono un contratto a tempo determinato, potrebbero essere quella di chiedere un prestito il cui piano di rimborso termina prima della data di scadenza del contratto. Anche in questo caso sarebbe possibile richiedere solo delle cifre contenute.
Indipendentemente dalla situazione lavorativa, prima di richiedere un finanziamento sarebbe sempre opportuno valutare con attenzione le condizioni proposte dalla banca o dalla società di credito scelto. I tassi d’interesse e le voci di spesa possono essere degli ottimi indicatori per valutare la convenienza di un prestito e soprattutto le concrete possibilità di riuscire a gestire le rate di rimborso.
Per agevolare le scelte dei risparmiatori, la Banca d’Italia ha realizzato la guida “Il Credito ai Consumatori”, dove viene spiegato in modo semplice ma efficace quali sono gli elementi essenziali da considerare quando si chiede un prestito. Solo in questo modo sarà possibile compiere delle scelte consapevoli.
Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 5 dicembre 2016
Come ottenere un prestito sei stato assunto da poco
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