La situazione in Italia
La sentenza del Consiglio di Stato ha una valenza nazionale, il che significa che d’ora in avanti le famiglie che non ritengono valida l’offerta alimentare della mensa della scuola frequentata dai loro figli, o che non possono permettersi il costo di questo servizio, potranno optare per il pranzo fai-da-te. Finora, invece, c’era l’obbligo di far uscire il figlio da scuola durante la pausa mensa e farlo poi rientrare prima della ripresa delle lezioni pomeridiane. Una situazione complicata da gestire, specie per quei genitori che lavorano a tempo pieno. Oltre che nelle scuole di Benevento, ad oggi possono pranzare con il cibo portato da casa anche gli alunni delle scuole di Torino, Milano, Venezia, Verona, Ferrara, Genova, Guidonia e Lucca. In Italia il servizio mensa nelle scuole varia a livello regionale sia per ciò che concerne l’offerta alimentare che per quanto riguarda il prezzo. Nell’ultimo anno scolastico 2.900 istituti hanno aderito al progetto governativo “Frutta nelle scuole”, il cui obiettivo è incentivare un maggior consumo di frutta e verdura durante la pausa pranzo a scuola. Mentre per il periodo 2017-2023 l’Unione Europea ha stanziato 25,8 milioni per sostenere il consumo di più frutta e verdura nelle scuole primarie.Il pasto portato da casa è più sano?
La notizia della sentenza del Consiglio di Stato contraria al Comune di Benevento ha aperto un dibattito su quanto effettivamente un pasto portato da casa sia più sano rispetto dal cibo offerto dalla mensa scolastica. Per le famiglie che optano per il fai-da-te il consiglio che danno i nutrizionisti è far seguire ai propri figli una dieta bilanciata. Un panino ripieno, ad esempio, potrebbe essere un buon sostituto del pasto ma solo se alternato ad altre pietanze. In generale, per ogni pasto dovrebbero essere previsti dei carboidrati (pasta, pane, riso, farro, orzo, patate), delle proteine (formaggio, pesce, carne, uova, legumi), fibre (come la verdura di stagione), vitamine (frutta) e olio extravergine d’oliva.Come si trasportano i cibi a scuola?
Altro aspetto importante da considerare, infine, riguarda i problemi igienico-sanitari legati ai panini portati da casa e, in particolare, il pericolo di tossinfezioni alimentari. In tal senso i genitori devono prestare la dovuta attenzione a come i cibi vengono conservati e trasportati a scuola. La soluzione migliore è utilizzare dei contenitori in vetro. Possono essere usati anche contenitori in plastica, alluminio o altri materiali purché non rilascino nessun materiale che potrebbe contaminare i cibi. Per l’estate l’ideale è usare una borsa frigo con all’interno del ghiaccio sintetico in modo da far mantenere agli alimenti una temperatura di 4 gradi fino alla consumazione. Nei mesi freddi, invece, le pietanze andrebbero riscaldate a una temperatura adeguata. Autore: Rocco BellantoneData: 11 settembre 2018