Come capire se la passione per gli acquisti diventa una vera e propria patologia da shopping compulsivo?
Risponde la Dott.ssa Eleonora Iacobelli, psicologa, presidente EURODAP e responsabile BIOEQUILIBRIUM
Acquistare beni è una cosa che ognuno di noi fa continuamente per i più svariati motivi. Tutti noi acquistiamo continuamente beni di prima necessità, prodotti per la cura personale, per vestirsi, prodotti ludico-ricreativi o per studio/lavoro. Come tutti i comportamenti, però, se portato all’eccesso lo shopping può rappresentare il sintomo di un vero e proprio disturbo. Quando la “passione” per gli acquisti diventa troppo frequente e ci accorgiamo di non poterne fare a meno, è segno della presenza di una vera e propria dipendenza da shopping (o shopping addiction).
Tale dipendenza è caratterizzata da un comportamento intenso e compulsivo d’acquisto di oggetti, magari non necessari, pur di scaricare una tensione interna dolorosa. L’atto dell’acquisto provoca una sensazione di riempimento e liberazione che ha però vita breve essendo d’efficacia solo fittizia e momentanea. Il sollievo da questa tensione è solo transitorio, in quanto il senso di vuoto resta lì scatenando nuovamente, a poca distanza dall’acquisto, il comportamento compulsivo privo di controllo. L’azione in sé viene vissuta sul momento come liberatoria, ed è il più delle volte seguita da un doloroso senso di colpa e di perdita della propria autostima per l’ennesima perdita di controllo che viene estesa anche alla propria vita in senso generale.
Chi soffre di una dipendenza da shopping può mostrare un sottostante quadro depressivo. Queste persone sono costantemente tormentate dai sensi di colpa ed hanno un basso senso dell’autostima. In altri casi, invece, la dipendenza da shopping potrebbe essere maggiormente collegata all’ansia. Tale disturbo può presentare caratteristiche sia di tipo egosintonico, poiché genera sollievo e piacere dopo l’acquisto, sia di tipo egodistonico, in quanto capace di creare stress, conseguenze negative e sentimenti di colpa. Per questo motivo non è da escludersi l’ipotesi che lo shopping compulsivo possa rientrare nella categoria generale dei Disturbi Ossessivi Compulsivi.
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